Mazzarri o Cavani, uno dei due ha il futuro lontano da Napoli....

Mazzarri o Cavani, uno dei due ha il futuro lontano da Napoli. Ma al tecnico non parlate di giovani!

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mazzarri cavaniMazzarri e Napoli, Mazzarri e Roma. La questione è sempre la stessa, con il Mister toscano che viene dato come in bilico tra la capitale e il capoluogo partenopeo. Stando alle ultime indiscrezioni raccolte da RomaGiallorossa.it in casa Napoli ultimamente la certezza è una: a restare in azzurro sarà uno solo tra Cavani e Mazzarri: tutto viene fuori da una partita, o meglio, da un post-partita, precisamente quello guarda caso di Napoli-Roma 4-1. Il mister di San Vincenzo nel post-gara è parso molto polemico verso chi gli parlava di un Napoli Cavani-dipendente, difendendo il suo operato a dispetto della prestazione di Cavani, definito da più fronti l’unico motivo per cui il Napoli è stato artefice di un ottimo campionato. Alla base di questo discorso, sebbene in parecchi sostengano l’idea di un Cavani legato a doppia mandata a Mazzarri, ci si pone davanti a un bivio: o l’attaccante o l’allenatore.

GLI EVENTI – Sia Mazzarri che Cavani hanno richiesto di potenziare la rosa in vista della prossima stagione, che dovrebbe essere quella giusta per competere fino all’ultima giornata per lo Scudetto, e a quanto pare i rinforzi ci saranno ma non di primissimo rilievo. Le cose, ovviamente, potrebbero cambiare in caso di partenza di Cavani: con 70 milioni lordi da investire il Napoli senz’altro potrà ricostruire un reparto offensivo all’altezza, puntellando difesa e centrocampo. Riguardo il numero 7 uruguaiano, a 26 anni vuole restare sulla cresta dell’onda, e trasferirsi nei massimi campionati europei con la certezza di poter competere per titoli e coppe gli darebbe la possibilità di vincere sia a livello personale che come collettivo. Per la verità, per dovere di cronaca, anche Cavani si lasciò andare a uno sfogo nel post-partita di Napoli-Catania 2-2 dell’anno scorso, dove fece intendere che per lui il progetto attuale non sarebbe più bastato, ci sarebbe stato bisogno di nuovi innesti per consentirgli di essere ancor più in vetrina e magari di giocarsi qualcosa di più che una coppa italia o una supercoppa italiana. Il dopo gara di Napoli-Roma ha messo la pulce all’orecchio di Cavani, perché sentire certe parole dal proprio allenatore, sentire mettere in discussione il proprio operato e la propria inamovibilità non è proprio il paradiso in terra. Altro retroscena: l’anno scorso, precisamente dopo la fine del campionato, il discorso nella testa del centravanti di Salto era chiaro e semplice: andar via da Napoli, per cercare fortune e titoli. L’addio non ci fu solo grazie all’intervento del presidente azzurro De Laurentiis, che raggiunse il giocatore nel ritiro olimpionico dell’Uruguay in Galles per proporgli un rinnovo contrattuale sulle cifre dei vari Top Player, arrivando ai 4,5 milioni netti che percepisce in azzurro, un po’ come si fece con Lavezzi l’anno prima, rinnovando il contratto inserendo la clausola rescissoria dei famosi 30 milioni di euro. Poi tutti noi sappiamo com’è finita la storia tra il Pocho e Napoli.

Mazzarri e il suo futuro. Molteplici possono essere gli scenari, dalla conferma, al cambiamento alla sorpresa.
L’allenatore del Napoli negli ultimi giorni è stato più volte accostato ai colori giallorossi. Si parlava di diversi colloqui a Trigoria tra il suo agente, l’avvocato Beppe Bozzo, con la dirigenza della Roma, quindi sono state avanzate le ipotesi di un futuro a tinte romaniste per il tecnico toscano, volenteroso di cambiare aria e provare la sfida nella Capitale. La Roma viene considerata una grande incompiuta dagli addetti ai lavori, con una rosa di spessore ma con poca amalgama, complice anche le scelte sfortunate della guida tecnica. L’intenzione, per la prossima stagione, è di affidare la squadra ad un allenatore navigato e di polso, ma soprattutto che non si lasci influenzare da giocatori o da tifosi: per questo nella rosa dei papabili figurano Pioli, ritenuto un ottimo tecnico, preparato, deciso e tatticamente quasi ineccepibile, Allegri, che a Milano ha dimostrato di saper gestire pressione, emergenza e dissapori dirigenziali, e appunto Mazzarri, capace di fare grandi cose negli ultimi anni in un’altra piazza rovente come quella partenopea. L’accostamento alla Roma può essere considerato discutibile, tenuto conto che il progetto del Napoli non si è ancora compiuto. Si è parlato tanto di “dalla C alla Champions”, ma intanto il Napoli in bacheca dalla promozione ad oggi ha messo in bacheca solo una Coppa Italia, centrando, si, la Champions, ma uscendo agli Ottavi, forse immeritatamente, contro il Chelsea dopo i tempi supplementari. Mazzarri, quindi, secondo alcuni, potrebbe lasciare Napoli, con la prospettiva quindi di perdere il forse definitivo salto di qualità. Il campionato 2012-2013 ha dimostrato come la selezione azzurra possa competere per il titolo di Serie A con qualche innesto giusto, portando i reparti a compiere il definitivo miglioramento, in prospettiva di un “top team” capace di competere con la Juventus per il tricolore. Nonostante si parli di futuro lontano da Napoli per Cavani – anche se il procuratore del Matador, Anellucci, ha più volte ripetuto che il calciatore non ha intenzione di andar via da Napoli, pur ricordando la clausola rescissoria (che se è stata messa ci sarà un motivo – il Napoli ha fatto capire a caratteri cubitali che nella prossima stagione ci saranno almeno 5 grandi acquisti, per regalare ai tifosi e alla società importanti successi. Difficile quindi pensare che Mazzarri possa andarsene sul più bello. Difficile ma non impossibile, vista la bagarre ripetuta da almeno due chiusure di stagione tra allenatore e presidente. Gli ultimi rumors di mercato ci dicono che l’allenatore di San Vincenzo sarebbe in procinto di firmare il rinnovo del contratto con il Club di De Laurentiis, a cifre importanti peraltro, come dimostrano quei 6-7 milioni in due anni promessi a Mazzarri.

MAZZARRI E I GIOVANI – Riguardo l’accostamento di Mazzarri alla Roma, al di là di Champions o non Champions, può esser stato condizionato dalle parole di De Laurentiis, e non in senso positivo. Dopo Pescara-Napoli, il 27 Aprile, il Presidente azzurro è intervenuto in una nota radio nazionale, dicendo la sua riguardo l’allenatore toscano, a precisa domanda sul rinnovo: “A Mazzarri farei un contratto anche di tre anni. Lui è una persona estremamente per bene. Abbiamo due modi di vedere il calcio in una maniera leggermente diversa. Io sono l’uomo nuovo, un’innovatore per così dire, mi piacerebbe vedere sempre squadre giovani. Lui porta la cultura del passato ed è giusto che faccia riferimento alle istanze del passato perché è uomo di calcio ed ha molta esperienza nel settore. E’ una persona per bene e leale, difficile oggi da trovare nel mondo del calcio che va valutata alla grande per quello che è. Mi dice sempre “Presidente mi dica che non vuole vincere lo scudetto ed allora facciamo una squadra di giovani”, ma ora col Borussia Dortmund chissà che non cambi idea anche lui”. 

 «Conosco ormai da quattro anni Mazzarri, è una persona estremamente perbene, come lo sono anche io. Gli farei subito tre anni di contratto. Abbiamo però maniere diverse di intendere il calcio: io sono l’uomo nuovo, colui che vorrebbe innovare, lui rappresenta il calcio ed è legato a concezioni più radicate. Mi dice: “Presidente, mi dica che non vuole vincere lo scudetto e allora facciamo una formazione di giovani e ci divertiamo”, ma io non sono d’accordo completamente, c’è l’esempio del Borussia Dortmund che può fargli cambiare idea. In ogni caso persone leali come lui sono difficili da trovare nel calcio».

cigarini-atalanta-italiaSTAGIONE 2009-2010, al Napoli arrivano due innesti giovani, Hoffer e Cigarini. L’allenatore iniziale è Roberto Donadoni, salvo poi lasciare il posto a Mazzarri nel mese di Ottobre. La punta austriaca resta sotto le pendici del Vesuvio per tutta la stagione, disputando 8 spezzoni di partite in Serie A e 3 da titolare in Coppa Italia, siglando peraltro una rete. Da allora Hoffer viene mandato in prestito ogni anno, prevalentemente in Germania. Dal 2011 ha giocato nell’Eintracht Frankfurt, squadra venuta alla ribalta negli ultimi anni grazie a Sebastian Jung; durante il suo soggiorno a Francoforte ha siglato 10 reti in 36 partite, salvo poi tornare a Napoli per essere spedito questo Gennaio al Kaiserslautern. Capitolo Cigarini, il classico regista che manca al Napoli ma che non ha mai avuto modo di poter avere continuità in azzurro. Arrivato in Campania per 11 milioni di euro (4,8 milioni + Garics all’Atalanta, mentre 5,5 milioni al Parma) in estate, per volontà di Donadoni, che ne ammirava le doti di costruttore di gioco, con l’arrivo di Mazzarri vede il campo con il contagocce. Alla base di questa scelta ci sarebbe una mal digestione per il mediano di Montecchio, e per questo viene ceduto l’estate dopo prima al Siviglia e poi all’Atalanta, club che con ogni probabilità lo riscatterà a fine anno. Un dettaglio: Cigarini con il Livorno, nel gennaio 2010, è stato il primo a realizzare un gol su calcio piazzato per il Napoli in una partita ufficiale dopo più di un anno di digiuno.

ruizSTAGIONE 2010-11, arriva al Napoli Victor Ruiz, giovane 21enne dal futuro assicurato. Il centrale difensivo arriva dall’Espanyol per la modica cifra di 8,5 milioni di euro, ovvero 6 milioni più il cartellino di Jesùs Datolo. Mazzarri utilizza il centrale difensivo come terzo di sinistra, facendogli disputare solo 6 partite in azzurro, venendo poi ceduto al Valencia per 8 milioni di euro, dove è titolare inamovibile della squadra valenciana.

 

federico fernandezSTAGIONE 2011-12 Alla corte di Mazzarri arriva Fernandez, acquistato nel Dicembre 2010 dall’Estudiantes ma lasciato lì in prestito. Il 2 Luglio 2011 viene ufficializzato il suo arrivo a Napoli per 3 milioni di euro. Il giocatore viene schierato come terzo di destra della difesa a 3 napoletana, nonostante il giocatore sia un centrale difensivo; in azzurro disputa 16 spezzoni di partite in un anno e mezzo, salvo poi partire nella finestra di mercato invernale di quest’anno. Il centrale argentino è titolare nella Seleccion albiceleste, riconosciuto come ottimo difensore con possibilità di crescita repentine, ma non basta per restare in azzurro. L’agente del giocatore, Gustavo Goni, nei giorni passati ha rilasciato un’intervista nella quale dichiarava che se fosse rimasto Mazzarri sulla panchina azzurra, Federico non sarebbe tornato a Napoli. Questione Vargas: arriva a Napoli nel Gennaio 2012, da pallone d’argento sudamericano, dopo aver fatto faville con la Universidad de Chile classificandosi secondo dietro Neymar. Il suo acquisto si ratifica in 13 milioni di euro, e viene presentato come il nuovo Sanchez. Il giocatore subentra 10 volte dal suo arrivo al Napoli, 13 se ci mettiamo coppa italia e Champions League, ma il suo singolo minutaggio non supera mai i 10 minuti; sul campo di allenamento incanta, in nazionale segna con regolarità, ma questo non basta, venendo bollato come immaturo da Mazzarri. In questa stagione ha più possibilità di giocare, ma viene inserito nelle formazioni di Europa League, nelle quali Mazzarri schiera spesso 10/11 diversi dal campionato, ovvero la squadra riserve, che non gioca mai assieme;; nonostante ciò, sigla una tripletta alla sua prima apparizione da titolare in Europa, contro l’AIK di Solna al San Paolo. Viene ceduto a Gennaio in prestito al Gremio.

Bruno UviniSTAGIONE 2012-13 Nella sessione estiva di mercato arrivano due gioiellini, Bruno Uvini, a lungo corteggiato da mezza Serie A oltre a grandi club europei, e Omar El Kaddouri, messosi in evidenza nel Brescia, anche per questo soprannominato il “nuovo Hamsik”. Uvini arriva per 3 milioni di euro, in maglia azzurra disputa una sola gara, in Europa League, contro il PSV, anche in quella occasione una partita giocata con giocatori per nulla collaudati tra loro. Bruno gioca una bella partita da terzo di destra, mordendo le caviglie e pressando a tutto campo, ma questa prestazione resterà comunque l’unica e ultima in azzurro, venendo ceduto in presito al Siena nell’ambito dell’ “affare” Calaiò (tra virgolette visto che non gioca praticamente mai, nonostante i 30anni e passa). Altro interessante acquisto è Omar El Kaddouri, acquisito dai partenopei per 2 milioni di euro. Il suo agente è Mino Raiola, uno che difficilmente si lascia scappare giovani talenti in Europa. Con il Napoli gioca addirittura 4 spezzoni di gara in Serie A, addirittura titolare in Europa League, ma valgono per lui i discorsi fatti per gli altri giovani in Europa. Da qualche mese non vede il campo, vittima del sistema-Titolarissimi dell’allenatore. Ma non è finita qui. A gennaio arriva anche Josip Radosevic, giovane talento classe ’94. Il ragazzo arriva dall’Hajduk Spalato, dove ha debuttato a soli 17 anni in prima squadra; è un centrocampista centrale dotato di fisicità e dinamismo, che predilige giocare nel ruolo di schermo davanti alla difesa, un vecchio mediano di rottura insomma. I suoi punti di forza sono rubare palla e portare alto il pressing sugli avversari, oltre a impostare il gioco e alleggerire la fase di disimpegno: per questo in patria è stato più volte paragonato a Gattuso. Arriva come un nuovo campioncino, ma per lui c’è spazio solo in Primavera, dove peraltro sta incantando e segnando (anche lui su punizione) senza mai vedere la luce del campo con la squadra maggiore.

MAZZARRI E LA ROMA – Elencati i “precedenti” che Mazzarri ha con il Napoli rispetto al capitolo-giovani, è difficile considerare il tecnico attualmente in Campania sedere sulla panchina della Roma, una società che da due anni sta plasmando la sua squadra di riferimento con giovani di talento, come i vari Lamela, Pjanic, Marquinhos, alcuni esempi per fare nomi di giocatori di nemmeno 23 anni come quelli di cui sopra. Difficile anche che il Ds Sabatini possa vivere sulla sua stessa lunghezza d’onda, viste le richieste che Mazzarri farebbe per migliorare la squadra. Basti pensare che gli ultimi rumors di mercato vogliono il Napoli puntare su giocatori ormai fatti e plasmati, come Pazzini, Osvaldo, Astori. Solo ipotizzare, ad esempio, un Leandro Paredes alla Roma di Mazzarri potrebbe essere considerata un’eresia, nonostante De Laurentiis abbia ampiamente fatto capire che la linea giovani è da seguire, come tra l’altro dimostra il tasso tecnico dei giovani arrivati a Napoli, bocciati e poi rifioriti lontano dal San Paolo. C’è anche chi difende il discorso giovane relativo a Lavezzi e Hamsik, che a Napoli sono cresciuti, dai 20 anni hanno macinato chilometri e mangiato pane. Verissimo, se non fosse altro che Mazzarri li ha avuti a disposizione dopo che Reja prima Donadoni poi li hanno plasmati e disciplinati in campo, consegnando di fatto a Mazzarri giocatori già ambientati al calcio italiano, senza dover essere svezzati, tra l’altro a 23 e 24 anni.

campagnaroCAMPAGNARO CHIAVE DI MERCATO? – Per il mister azzurro non è da sottovalutare la possibilità di finire sulla panchina dell’Inter. Nonostante il posto di Stramaccioni pare bello che sigillato, ci sarebbe un indizio che porta proprio alla Milano nerazzurra, rappresentato da un giocatore in particolare. Ci ha provato nel recente passato José Mourinho con Ricardo Carvalho: prima colonna portante del Porto dei miracoli, poi al Chelsea, dominando in lungo e in largo, per poco non è riuscito a portarlo con sé all’Inter, ma l’ha ritrovato al Real Madrid. Tornando a Mazzarri, il suo “Carvalho” sarebbe un terzino italo-argentino, arrivato in Italia al Piacenza; nel 2007 è stato acquistato dalla Sampdoria, voluto a tutti i costi, per l’appunto, da Mazzarri, mentre nel 2009, due anni dopo, il Napoli l’ha fortemente voluto in azzurro: guarda caso quando Mazzarri è approdato nel capoluogo campano. Di chi stiamo parlando? Di Hugo Armando Campagnaro, che nel gennaio 2013 ha firmato un contratto con l’Inter valido dalla Stagione 2013-2014, ipotesi peraltro poi confermata dal Dg interista Fassone, anch’egli ex-Napoli, che ha annunciato l’arrivo a Giugno del difensore numero 14, nonché quello di Mauro Icardi dalla Samp, altro attaccante cercato a Gennaio dai partenopei.

 

 

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