Mazzone blinda Luis Enrique: “Roma non deve bocciarlo”

Mazzone blinda Luis Enrique: “Roma non deve bocciarlo”

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La seconda sconfitta consecutiva nel derby, qualche strascico lo lascerà sicuramente. Il progetto, tanto osannato dagli americani, stenta a decollare, nonostante la piazza abbia mostrato per la prima volta di voler aspettare. Ma come dice De Rossi, per vincere, oltre ai giovani talenti, servono soprattutto i campioni che ti risolvono la partita con un solo colpo. Sulla graticoae, è finito stranamente Luis Enrique. Eppure la sua mano si vede: la squadra, quando c’è con la testa, gioca forse il più bel calcio del campionato, nonostante in squadra non ci siano i vari Ibrahimovic e Robinho. Con la squadra che la società gli ha messo in mano, lo spagnolo sta cercando di salvare il salvabile e di non buttare al vento una stagione che può dire ancora qualcosa. Per tutte queste ragioni, il padre di tutti gli allenatori, Carletto Mazzone, invita la Roma ad avere ancora fiducia in Luis Enrique. “Anche sul piano tattico qualche elemento lascia un pò a desiderare e mi rendo conto che in un ambiente come quello di Roma qualche giocatore rischia di
soffrire molto. Ma, ripeto, bisogna avere pazienza. Non stiamo parlando di calciatori di 27-28 anni, in molti casi si tratta di ragazzi di 20-21 che devono crescere da ogni punto di vista“. Bisogna voltare pagina dopo il passo falso
nella stracittadina persa per 2-1.”L’episodio del rigore ha deciso la partita“, dice Mazzone riferendosi al penalty che, dopo pochi minuti, ha consentito alla Lazio di sbloccare il risultato e ha costretto la Roma a giocare in 10 per
l’espulsione del portiere Stekelenburg. “Il regolamento va rispettato, ma questa norma non la capisco proprio. Non penso sia utile al calcio: va bene il rigore, ma in generale l’espulsione del portiere è troppo penalizzante. Una partita, e non parlo del derby in particolare, viene rovinata“.

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