Menez affronta l’Olimpico

Menez affronta l’Olimpico

SHARE

CORRIERE DELLO SPORT (P. TORRI) – Nell’uovo di Pasqua di Vincenzo Montella c’è il tridente. Menez a destra, Totti al centro, Vucinic a sinistra, in un mo­dulo che sarà ancora il quattro- due- tre­uno, cioè quello che l’ex Aeroplanino ha scelto da quando si è seduto sulla panchi­na della Roma. Sperando che potesse rida­re un’identità e risultati a una squadra in caduta libera, utile per inseguire con suc­cesso quel quarto posto che vuole dire pre­liminari di Champions League. In realtà la speranza si è ridotta al lumicino. Ma a questo si aggrappa Montella puntando sulla matematica per provare ancora a da­re un senso a una stagione altrimenti fal­limentare.

MENEZ – Sorprende, soprat­tutto, il rilancio di Jeremy Menez, reduce da una setti­mana tormentata anzicheno, punteggiata da una faccia a faccia con l’allenatore e, purtroppo, anche da un’ag­gressione a suon di lancio di pietre alla sua auto nella notte dopo la sfida di coppa Italia contro l’Inter. Un epi­sodio che inevitabilmente ha scioccato il giocatore, Ma forse proprio per questo, il tecnico giallorosso ha deciso di ridare fiducia al francese reduce da un periodo in cui non ne ha combinata una dritta, fischiato pesantemente dai tifosi, con un piedi e tre­quarti fuori dalla Roma che verrà. Del re­sto, a cinque giornate dal termine, con l’unico e pesantissimo obiettivo di totaliz­zare quindici punti su quindici per poter rimanere aggrappati alla parola Cham­pions (e non è detto che l’en-plein garanti­rebbe il quarto posto), una Roma con il tri­dente è un’evidente esigenza pratica con­tro un Chievo che ha quasi raggiunto il suo obiettivo salvezza ma che certo non scen­derà in campo indossando le ciabatte da mare. Meglio, allora, puntare sul talento del francese, perché il talento c’è, su que­sto davvero nessuno può discutere, solo che il ragazzo nato e cresciuto nella perife­riaparigina non sempre riesce a metterlo a disposizione della squadra. Per lui questa con il Chievo, fischio d’inizio alle dodici e trenta, prima volta per la Roma casalinga, è davvero una grande opportunità per riac­quistare quel consenso che, pure, in un re­cente passato, era riuscito ad avere da una tifoseria che oggi, in larga parte, non si presenterà all’Olimpico.

VUCINIC – Un discorso simile a quello di Me­nez, si può fare per il montenegrino inca­pace, nelle ultime settimane, di realizzare i gol facili. Perché pure Vucinic a Roma in questo momento è sotto schiaffo, pur aven­do, rispetto al francese, alle spalle un pas­sato più solido, basti ricordare i gol dei quasi scudetti a Catania e Verona, la rete vincente al Bernabeu e all’Olimpico contro il Manchester, la doppietta al Chelsea, i gol a Inter, Milan, Lazio, quello decisivo allo Sporting Lisbo­na che vale la qualificazio­ne agli ottavi di finale di Champions League, quindi svariati milioni di euro. Purtroppo, soprattutto nel calcio, la memoria è corta, anche se in ogni caso sarà il caso che il montenegrino batta un colpo. E oggi avrà tutte le motivazioni, pure se l’avversario si chiama Chievo.

TOTTI – Tutta un’altra storia è quella che ri­guarda il capitano giallorosso. Lui, di sicu­ro, non ha problemi ambientali, ritornerà al centro dell’attacco romanista avendo an­che l’obiettivo, ormai a portata di mano, di raggiungere e, se possibile, superare Ro­berto Baggio nella classifica dei cannonie­ri di campionato di tutti i tempi. Totti è a quota 204, il Divin Codino un gradino più su, ci sono tutte le possibilità che oggi ci sia l’aggancio. Che, a nostro giudizio, sarebbe già un motivo sufficiente per presentarsi all’Olimpico. Anche se i tifosi pare che la pensino diversamente e, in qualche misu­ra, si possono pure capire

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.