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Mexes: “Onorato di far parte del Milan, uno dei club più grandi del mondo”

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FRANCE FOOTBALL – E’ mercoledì 11 maggio, siamo a Médipole Tolosa, intorno a mezzogiorno. Philippe Mexes ha appena completato l’allenamento mattutino tra ciclette, trazione e stretching in piscina. Dalla fine di aprile, dopo l’operazione per la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, il 29enne difensore francese ha iniziato la riabilitazione nella città dove è nato.

Sorridente, l’ex romanista si presenta in sala break con un pacchetto in mano. Il Milan, il suo nuovo club, gli ha appena inviato qualcosa tramite corriere. Davanti a noi, il futuro del difensore del Milan scarta così la sua nuova maglietta, strappando la busta. La casacca del Milan 2011-2012. Il tricolore ” verde-bianco-rosso”, si poggia sul suo petto. “Non è male indossarlo”, esclama il francese. “Vediamo cosa succederà. Dopo sette anni con l’AS Roma…”

L’emozione è palpabile, si guarda allo specchio. Dopo sette anni di fedeltà alla AS Roma, dove è giunto nel 2004 dall’Auxerre per 7 milioni di euro, il francese andrà al Milan per le prossime quattro stagioni. Il trasferimento è già stato ufficializzato nelle ultime settimane. Mexes era in scadenza di contratto.

In un’intervista di tre pagine pubblicata oggi, il difensore di Tolosa confessa la sua gioia “di far parte di uno dei più grandi club del mondo” Parla anche del suo trasferimento a Roma, dellla sua amicizia con i suoi amici “Checco” Totti e De Rossi. Parla infine della sua ambizione di vincere titoli importanti con il Milan…

L’INTERVISTA

“A gennaio – racconta Mexes – ero libero e ho deciso nel corso dell’inverno di lasciare la Roma. Ho preso in considerazione tutti i criteri, sportivi e personali e poi sapevo che il Milan mi seguiva da due, tre anni. C’è stato un avvicinamento reciproco, i nostri cammini dovevano incrociarsi (…). Sarei potuto partire già l’anno scorso e avevo proposto alla Roma di vendermi”.

Su Rosella Sensi: “Alla fine è quasi diventata un’amica e quando le parlai di cedermi mi disse che non si vendono i membri della famiglia. Mi ha molto colpito. Per sette anni mi sono sentito romano. La Roma è stata la mia seconda casa, sono cresciuto con Totti, De Rossi, Aquilani, che sono più che semplici compagni di squadra”.

Sul Milan: “Il Milan è una referenza per chiunque e corrisponde alle mie ambizioni. È una società che coltiva la vittoria, appartiene a una dimensione superiore come Manchester United, Barcellona, Real Madrid. Ci vado per vincere. Il Milan rappresenta l’eccellenza in Italia, un simbolo, un’identità, un marchio. Ho già parlato con Flamini, ma a febbraio, dopo Francia-Brasile, anche con Thiago Silva, Robinho, Pato che avevano l’aria di essere già al corrente del mio arrivo. La Champions League è anche il mio obiettivo. Quando il Milan si è fatto avanti, non ho esitato e comunque potevo rimanere in Italia solo con la Roma o il Milan. Altrimenti avrei scelto un altro Paese visto che ho avuto un contatto con il Real Madrid. Ci ho pensato, ma avevo voglia di restare in serie A che conosco già e con il Milan, in una logica di continuità”.

Sul suo infortunio e il recupero: “Ma lavorerò sodo prima per ritrovare muscoli e forma”

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