LEGGO (F. BALZANI) – «Totti è la Roma, non si discute». Di Francesco e Montella corrono in soccorso del loro ex-capitano. Il numero dieci, bloccato dall’ennesimo problema muscolare (stavolta al polpaccio) e nelle ultime settimane al centro di critiche, sabato a Lecce non ci sarà (quasi out anche Pjanic). «Ma è normale che un giocatore della sua età non abbia più la continuità dei 20 anni – sbotta Di Francesco, ieri in visita a Trigoria – purtroppo gli italiani sono nati per criticare, ma Totti resta un giocatore di altissimo livello».
Anche il tecnico del Catania non ha dubbi: «Dopo 15 anni Francesco ha sempre quel modo di giocare simpatico che riesce a far presa anche sui ragazzini. Quando smetterà per i tifosi della Roma non sarà un momento facile». Montella, vicino alla panchina dell’Inter, ha ripercorso il suo passato da giocatore nella capitale: «Ho giocato con una Roma fortissima tra il 2000 e il 2005 e, con un altra testa, avremmo potuto vincere molto più di uno scudetto. Il poker nel derby del 5-1? Ancora oggi i tifosi della Roma mi ringraziano. E pensare che quei 4 gol non riuscii nemmeno a godermeli a causa del mio carattere introverso. Oggi li vivrei diversamente». E come vivrà Di Francesco la sfida di domani tra le sue due ex-squadre? «Del Lecce preferisco non parlare – dice stizzito l’ex-tecnico dei salentini – mi auguro invece che la Roma arrivi terza».
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