Paradossale

Con la notizia dell’esonero di Claudio Ranieri all’Inter e della panchina nerazzurra affidata ad Andrea Stramaccioni, si aggiunge un ennesimo capitolo a questa stagione paradossale.
Sapevamo tutti di che pasta fosse fatto Andrea Stramaccioni, campione d’Italia con gli Allievi nazionali e personaggio fuori dal comune, di grande cultura, uno di quelli che fanno molto bene ad un calcio malato come il nostro. Lo ha dimostrato anche all’Inter, dove ha vinto le Next Gen Series, una specie di Champions League riservata alle squadre Primavera. Ed è proprio col lavoro che ha convinto la dirigenza nerazzurra ad affidarsi a lui, anche se solo come traghettatore. Complimenti e tanti auguri, Andrea! Il giusto traguardo per uno sempre umile, sin da quando vinse il titolo nazionale Allievi dilettanti con la Romulea.
Un posto ad interim ce l’aveva anche l’anno scorso Vincenzo Montella: l’ex aeroplanino giallorosso sperava nella riconferma, ma c’era bisogno di un cambiamento radicale rispetto al passato e non è stato confermato. È andato a Catania, ed ha fatto cose strabilianti.
Insomma: ci ritroviamo in questo finale di campionato con due allenatori in serie A che fino all’anno scorso allenavano Allievi e Giovanissimi proprio in casa nostra. Viene spontaneo chiedersi, a questo punto, se davvero fosse il caso di importare dalla Spagna un tecnico come Luis Enrique, con la sola credenziale di aver fatto una stagione straordinaria in una squadra ‘B’. È spontaneo e naturale, ma questa è la realtà, e la dobbiamo accettare così com’è. La nostra pazienza è messa a dura prova anche da simili paradossi, ma la Roma al completo e in forma è fin troppo bella. Il problema è che queste condizioni insieme si sono viste troppo raramente in questa stagione. C’è da pazientare ancora: con il lavoro, la continuità e i giusti rinforzi sul mercato (subito i primi due fattori, in estate il terzo) si prospetta però un futuro pieno di soddisfazioni, capaci di cancellare ogni pensiero maligno e ogni paradosso.