IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Il gol gli mancava e lo si è capito dall’esultanza rabbiosa sotto la Curva Sud, quando ha visto il pallone calciato finalmente alle spalle di Antonioli. «Sì, è vero – ammette Pjanic – Aspettavo da tempo la rete. Volevo segnare già nel primo tempo, ma non ero stato fortunato. Poi una volta che ci sono riuscito, l’ho voluta dedicare alla tifoseria». Con il gol al Cesena, il bosniaco è arrivato in stagione a quota tre (per le statistiche va considerato infatti anche quello segnato con la maglia del Lione prima del trasferimento in Italia), confermando le sue doti anche in fase realizzativa. Dopo i complimenti a Totti – «Sono molto contento che sia stato proprio lui a battere il record di Nordahl, se lo merita. Ha vestito questa maglia con grande cuore e ha regalato grandi sogni ai tifosi. Sono felice di poter stare con lui tutti i giorni: a Roma è un idolo, una sorta di Dio del calcio» – il pensiero vola immediatamente alla Juventus: «E’ un grande club, per me a maggior ragione perché lì ha giocato Zidane (…) Partite così sono stimolanti ce ne sono poche: sono gare di Coppa, a eliminazione diretta. Giocheremo contro una squadra che attua un ottimo calcio, ma andiamo lì con la convinzione di passare il turno e andare fino in fondo in questa competizione».
Avversaria di domani in coppa Italia anche se il bosniaco non dimentica nemmeno il campionato:«La Juventus è certamente una delle favorite, è una squadra solida, dall’inizio sempre prima in classifica. Ma anche il Milan è lì dietro ed altre squadre possono inserirsi. La posizione dei bianconeri è meritata. Speriamo di poterli raggiungere anche se siamo ancora lontani».
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