Rinforzarsi con raziocinio

Rinforzarsi con raziocinio

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Meno di due settimane fa, Franco Baldini in conferenza stampa a Boston aveva ammesso che la squadra fosse ancora incompleta, ma si era detto fiducioso visto che il 31 agosto è ancora lontano. In pochi giorni, però, la Roma è andata formandosi gradualmente andando a piazzare due colpi importanti: Mattia Destro e Federico Balzaretti. Nonostante si parli di un giovane attaccante dalle grandi prospettive e del terzino sinistro della nazionale (un ruolo molto delicato, in cui storicamente c’è sempre stata una grande carenza di talenti), c’è ancora chi storce il naso.
Tifosi forse un po’ incontentabili e forse un po’ distratti, perché è vero che all’appello mancano ancora un terzino destro titolare ed un difensore centrale da alternare a Burdisso e Castan (vista la futura partenza di Heinze), ma per il resto la squadra è stata rinforzata e ringiovanita e gli ingaggi abbassati.
Se Dodò e Piris sono un enigma, lo è di meno Leandro Castan, difensore centrale forse non molto conosciuto ma dal palmarès importante, fresco di vittoria della Libertadores ed approvato da Zeman. Per Tachtsidis, sconosciuto ai più ma non a chi ha seguito un minimo la scorsa serie B, garantisce il Boemo che lo ha espressamente richiesto e finora il greco si è presentato con un’eccellente pre-stagione come biglietto da visita. Bradley non è assolutamente uno sconosciuto: allo stato attuale, è forse il giocatore statunitense più importante e non è stato solo uno strumento di marketing per la tournée a stelle e strisce, bensì un importante rinforzo a centrocampo. Chi dice di non conoscerlo, evidentemente non si è fatto sfuggire solo i Mondiali 2010 ma anche tutto lo scorso campionato.
Non solo: dispiace forse un po’ il mancato riscatto di Fernando Gago, ma è stato riscattato Marquinho ed è rientrato alla base Alessandro Florenzi, un grandissimo talento che potrà continuare la sua crescita con un maestro come Zeman.
Si è pensato poi di valorizzare i giovani, portando in prima squadra coloro che non potevano più giocare in Primavera e ingaggiando talenti da fornire ad Alberto De Rossi come il portiere Svedkauskas e il centrocampista brasiliano Lucca.
In tutto questo si sta pensando anche alle cessioni, anche se non è semplice piazzare giocatori con ingaggi così alti come Borriello, Perrotta e Pizarro. Dispiace vedere partire questi giocatori, ma la politica di contenimento degli ingaggi lo pretende. D’altro canto, lo richiede anche la ragione: Perrotta ha fatto ormai il suo tempo ma resterà sempre nel cuore dei tifosi e Borriello non convince Zeman, anche se è un buon giocatore ed un ragazzo d’oro. Più discutibile, invece, la decisione di escludere Pizarro e anche Heinze: il cileno è ancora uno dei migliori playmaker d’Europa nonostante l’età e l’argentino è ancora un grande difensore dal carisma e dall’esperienza indiscutibili. Questo, però, significa andare a cercare il pelo nell’uovo.
La squadra è ancora incompleta ma va formandosi gradualmente: il paradosso è che gli apprezzamenti alla campagna acquisti della Roma arrivano più da fuori, squadre rivali comprese, che dall’ambiente giallorosso. Se qualche tifoso decidesse di spegnere la radio ed accendere il cervello, forse potrebbe anche cambiare il proprio punto di vista. Purtroppo, siamo ancora alla fase in cui per la difesa si pretendono giocatori come Hummels o Subotic: d’altronde, quale giocatore fresco di titolo nazionale e pronto a giocare in Champions League potrebbe mai rifiutare una squadra estera fuori da ogni competizione europea?

 

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