Roma, Buffon para per tutti

Roma, Buffon para per tutti

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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) – Nella Roma dalla doppia dirigenza tecnica, Montali-Pradè da una parte e Baldini-Sabatini dall’altra, divisi – ad esempio – sul nome di Diego Lugano, individuato (e bloccato) come il sostituto ideale di Philippe Mexes da una coppia e bocciato senza mezzi termini dall’altra, c’è convergenza al cento per cento su un nome: Gigi Buffon. Lo vorrebbero (avrebbero voluto?) Montali e Pradè; lo vorrebbero Baldini e Sabatini. Buffon mette tutti d’accordo, vecchi e nuovi dirigenti della Roma. Questo (per ora) non significa che l’attuale portiere della Juventus sarà il prossimo portiere giallorosso, ma le probabilità che il capitano dell’Italia possa arrivare a Trigoria sono parecchie. Anche perché la dirigenza juventina, nonostante Buffon abbia ancora un contratto con il club torinese fino al 30 giugno del 2013, non ha mai detto con chiarezza che il titolare sarà ancora lui. Anzi, il dg Beppe Marotta, un paio di giorni fa, se ne è uscito con una dichiarazione («Buffon? Se vuole rimanere non abbiamo motivo di pensare al mercato. Semmai bisognerebbe ragionare sulla spalmatura e il prolungamento del contratto che scade nel 2013») che non è assolutamente piaciuta al portiere e che, di fatto, spalanca le porte ad una sua partenza.
Franco Baldini, responsabile in pectore (sta aspettando le firme di Thomas DiBenedetto) dell’area tecnica della Roma, già nell’estate del 2001 è stato ad un passo dal portare Buffon alla Roma. L’ha rivelato/confermato lo stesso portiere juventino: lui giocava a Parma, Baldini avrebbe fatto di tutto per portarlo alla Roma, che aveva appena vinto lo scudetto, ma alla fine Gigi prese la strada di Torino, in cambio di 90 miliardi di lire. Una cifra che la Roma di Franco Sensi, che s’era appena svenato per Antonio Cassano, non poteva permettersi. La Roma, così, ingaggiò Ivan Pelizzoli. A distanza di dieci anni, l’affare potrebbe andare in porto: il giocatore, del resto, non ha più voglia di restare a Torino, è disposto a dirlo ad alta voce ai suoi attuali dirigenti e si sa che, in questi casi, il costo del cartellino non rappresenta l’ostacolo maggiore. «Sono un affare tecnico, non un affare economico», il recente virgolettato di Buffon. Ci sarà da lavorare, se mai, sul suo stipendio (attualmente prende circa 6 mln netti l’anno), ma se la volontà del giocatore coincide con quella della società l’accordo alla fine si trova. La cosa davvero importante, però, è capire quali siano le reali condizioni fisiche di Buffon, operato alla schiena dopo i mondiali in Sud Africa e tornato in campo solo da poche settimane. Girano un sacco di voci strane, legate anche alla sua mancata presenza domenica scorsa contro la Roma, sulla sua salute, ma la verità la sanno soltanto i diretti interessati. Chi vuol vendere e chi vuol comprare, insomma.
Intanto, però, non vanno trascurate altre piste. La Roma attualmente ha tre portieri, Doni, Julio Sergio e Lobont, ma con tutta probabilità uno o due verranno ceduti: chi resterà dovrà accettare di fare la riserva al nuovo titolare. Detto di Buffon, va segnalato un altro portiere che Franco Baldini conosce alla perfezione (e stima molto): si tratta di Diego Lopez Rodriguez, 30 anni a novembre, estremo difensore del Villarreal e, soprattutto, ex riserva di Iker Casillas al Real Madrid. Fu proprio il tandem Capello-Baldini, nella stagione 2006-07, a promuoverlo come alternativa di Casillas: un ruolo che dopo un anno si è rivelato stretto per Diego Lopez, che nell’estate del 2007 (senza più Baldini al Real) ha chiesto e ottenuto la cessione al Villarreal, in cambio di 6 milioni di euro. L’ex Real (a Madrid era allenato da Franco Tancredi, strettissimo collaboratore di Baldini nella nazionale d’Inghilterra) sta vivendo una stagione magica, tanto è vero che il Villarreal detiene la terza miglior difesa della Liga, alle spalle di quelle di Barça e Real Madrid.
Parlando di portieri per la nuova Roma, non si può non fare il nome di Salvatore Sirigu, 24 anni compiuti a gennaio, in forza al Palermo. Cioè nella squadra che fino a pochi mesi fa è stata di Walter Sabatini, futuro diesse romanista. Che lo conosce bene e che è pronto a garantire su di lui (così come sul conto di Cesare Bovo, che va tenuto nella massima considerazione per il ruolo di vice Mexes): Sirigu, che fa parte del giro della Nazionale di Cesare Prandelli, come rendimento non sta ripetendo l’ottima stagione passata ma è tutto il Palermo quest’anno ad andare maluccio. E’ più vittima che colpevole, in parole povere.

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