Roma, ora parte il toto-difesa

Roma, ora parte il toto-difesa

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Col serio infortunio riportato da Juan al ginocchio destro nel derby, torna più che mai d’attualità l’emergenza infortuni nel mezzo del reparto difensivo romanista. Dei quattro centrali in rosa ad inizio stagione, dopo il kappaò di Burdisso e quello del brasiliano, sono rimasti abili e arruolati solo in due: il grintoso Gabi Heinze, del quale partita dopo partita anche i più scettici stanno apprezzando l’importanza, e il timoroso Simon Kjaer. Il quale, pur valido tecnicamente e dai mezzi fisici non indifferenti, sta mettendo in mostra lacune sempre più evidenti a livello caratteriale. Dall’errore commesso nella stracittadina d’andata, determinante ai fini del risultato, l’ex Palermo e Wolfsburg non riesce a sbloccarsi psicologicamente. Spaurito e titubante, non è neanche lontano parente del difensore che si impose all’attenzione di tutti nel corso della sua avventura in rosanero. All’occorrenza, Luis Enrique può sempre chiedere di sacrificarsi a Daniele De Rossi, l’unico in grado di poter dare una mano alla difesa e schierarlo al centro della difesa al fianco dell’argentino. Ma così il tecnico asturiano si andrebbe a privare di una pedina fondamentale a centrocampo. E neanche a dire di poter contare sulla Primavera, che pure annovera difensori di grandi prospettive quali Barba, Orchi e Carboni dal momento che i tempi dei vari Bergomi e Nesta, già leader della retroguardia a 16-17 anni, sono passati da un pezzo. Proprio per questi motivi sarebbe stato fondamentale, nella finestra di mercato invernale, andare a cercare un centrale – anche in prestito – in grado di rinforzare  numericamente e qualitativamente l’organico dopo l’uscita di scena di Burdisso. A proposito il Bandido Nico, dopo un nuovo piccolo intervento (in artroscopia) che gli ha liberato l’articolazione da alcuni fastidiosi frammenti, ha ripreso con regolarità la tabella di recupero sebbene i tempi restino lunghi. A gennaio si è parlato di Savic e Corluka per restare in ambito internazionale, di Gastaldello, Canini e Astori in Italia o addirittura di un clamoroso ritorno a parametro zero di Matteo Ferrari. Eppure niente. “Va benissimo quello che già abbiamo in organico”, è stata l’ossessiva risposta di Luis Enrique a chi chiedeva lumi sulle possibili operazioni di mercato in entrata. E così, con 12 partite di campionato ancora da giocare, di fatto fuori dalle posizioni Champions e alla disperata ricerca di un passi per l’Europa League, la Roma dovrà concludere il torneo potendo contare su due soli centrali difensivi: Heinze e il timoroso Kjaer.

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