Roma-Sabatini, ora è ufficiale

Roma-Sabatini, ora è ufficiale

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CORRIERE DELLO SPORT (G. D’UBALDO) – Walter Sabatini è il nuovo direttore sportivo della Roma. L’an­nuncio lo ha dato ieri il futuro pre­sidente Thomas DiBenedetto. Il neo-dirigente è già al lavoro da al­meno un mese per la società degli americani, ieri è arrivata l’investi­tura ufficiale, dopo aver firmato il contratto lunedì scorso. Sabatini da anni ha scelto di vivere a Roma, non ha mai lasciato la sua casa, dopo aver chiuso la sua esperienza con la Lazio. Neppure durante la sua espe­rienza al Palermo. Abita al Villag­gio Azzurro con la sua compagna e il figlio Santiago, che oggi ha sei anni e mezzo. E’ considera­to uno dei migliori talent scout italiani e conosce benissimo il mercato sudameri­cano. Non ha mai smesso di lavorare, neppure nei mesi du­rante i quali è rimasto senza squa­dra. E’ sempre davanti alla tv, i gio­catori se li sceglie da solo, gli osser­vatori che lavorano con lui devono dare soprattutto prestigio alla socie­tà. Si era parlato per la Roma di Pa­squale Sensibile, con il quale ha un ottimo rapporto, ma l’attuale diret­tore sportivo del Novara andrà alla Samp. Alla Roma potrebbe invece seguirlo Frederic Massara, uno dei suoi più stretti collaboratori al Pa­lermo, esperto del mercato italiano e non solo.

LE IDEE – La conoscenza dei calciato­ri è la sua grande qualità. Uno dei suoi primi colpi è stato Zampagna. Lo scoprì tra i dilettanti, nel Ponte­vecchio, e lo portò alla Triestina in C2. E’ stato un centravanti che ha fatto tanti gol. In pochi minuti si è reso conto delle grandi qualità di Pastore, uno dei giovani talenti che ha lasciato al Palermo. Ha lavorato anche in realtà non forti economica­mente. Le idee sono state la sua for­za. Le intuizioni in questa epoca di mercato nella quale nessuno fa fol­lie, incidono di più rispetto al passa­to. I suoi concetti per costruire una buona squadra sono semplici: as­semblare qualità diverse per met­tere l’allenatore in condizione di esprimere le sue idee calcistiche.

STORIA – Walter Sabatini è stato un discreto calciatore, a metà degli an­ni Settanta ha anche vestito la ma­glia giallorossa. Era un’ala destra e a quei tempi era in alternativa a Bruno Conti. Collezionò solo dieci presenze. Ha giocato anche a Paler­mo, Parma e nella sua Perugia. Dopo un grave infortunio, chiuse la sua carrie­ra di calciatore nella Pro Patria in C2. Ha cominciato la carrie­ra di direttore spor­tivo nella Triestina, nel 1994. Nel ‘ 98 è passato all’Arezzo dove ha trovato Serse Cosmi allenatore. Un binomio che fece le fortune del Perugia di Gaucci. In quegli anni scoprì Gat­tuso e Giunti, poi finiti al Milan. Nel 2004 è passato alla Lazio ed è stato il direttore nel miglior periodo del­la gestione Lotito. La squadra con­quistò la Champions League sco­prendo giovani talenti: Behrami ( prelevato dal Verona), De Silve­stri, Kolarov. Nell’estate 2008 ha ac­cettato la corte di Zamparini. Anche al Palermo ha scovato campioni spendendo pochi milioni: i suoi fio­ri all’occhiello sono Abel Hernan­dez, pagato 3,3 milioni, e Javier Pa­store, strappato alla concorrenza con 6,5 milioni. L’affare più curioso è quello che riguarda il giovanissi­mo centrocampista Afriyie Acquah (classe ’92): visto in un oratorio, in­vitato a partecipare ad uno stage e infine acquistato per pochissime migliaia di euro.

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