ROMA-TORINO L’AVVERSARIO: Toro alla Ventura, 4-2-4 tutto attacco. Ogbonna dal 1° minuto?

ROMA-TORINO L’AVVERSARIO: Toro alla Ventura, 4-2-4 tutto attacco. Ogbonna dal 1° minuto?

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Il prossimo avversario della Roma, Lunedì 19 Novembre visto l’impegno di Sabato della nazionale italiana di rugby contro la Nuova Zelanda, sarà il Torino, tornato quest’anno a calcare nuovamente i campi della Serie A.  Roma-Torino, valevole per la 13° giornata di Serie A, si inserisce nel solco di una lunga e avvincente tradizione di confronti tra le due squadre.

I PRECEDENTI Sarà la sfida numero 137 tra giallorossi e granata: nei 136 match precedenti, il bilancio è favorevole ai padroni di casa: 54 vittorie, 45 sconfitte e 37 pareggi. All’Olimpico la Roma ha incontrato 68 volte il Torino, raccogliendo 42 vittorie, 13 pareggi e altrettante sconfitte. Complessivamente, la squadra della Capitale è avanti anche nell’ambito delle segnature, 188, di cui 128 realizzate in casa, contro le 175  del Club torinese, di cui 69 in trasferta. Il primo Roma-Torino della storia è datato 9 giugno 1929, un roboante 6-1 e Rodolfo Volk, storico attaccante romanista, artefice di ben 5 reti. L’ultima occasione in cui Roma-Torino è finita con una vittoria ospite risale al 13 maggio 2007, con rete dell’ex Roberto Muzzi.
Per trovare un’altra vittoria granata all’Olimpico bisogna tornare indietro nel tempo a 10 anni fa, precisamente al 9 Maggio 1993, quando il match terminò con un pirotecnico 4-5: nel tabellino dei marcatori figura nuovamente Muzzi, stavolta in casacca giallorossa. Ad essere ancor più dettagliati, quella stagione si concluse con la conquista della quinta Coppa Italia da parte del Torino, ai danni proprio della Roma, finale andata in scena proprio all’Olimpico di Roma. Consultando gli archivi dei precedenti, i romanisti sono molto legati a un altro Roma-Torino, quello del 15 maggio 1983, anno del secondo scudetto giallorosso: la partita terminò con un 3-1 con reti di Pruzzo, Falcao e Conti.

STORIA – Il Football Club Torino, nato il 3 Dicembre 1906, è uno dei club più antichi d’Italia, con una bacheca di tutto rispetto, dove si annoverano ben 7 scudetti: il primo arrivò nella stagione 1927-28, mentre il secondo, nel 1942-43, è del “Grande Torino“, la squadra di Valentino Mazzola, Ossola, Loik, Menti, Bacigalupo, team capace di conquistare altri quattro scudetti consecutivi nel dopoguerra, prima della terribile tragedia di Superga. La squadra granata, in più di un secolo di storia, ha disputato solo 12 stagioni di Serie B, arrivando ben 7 volte al secondo posto e 9 in terza, conquistando anche 5 Coppe Italia. Il momento più buio per la società torinese è rappresentato dall’ultimo decennio: promozioni e retrocessioni in successione, condite dal fallimento nel 2006, cui Urbano Cairo, l’attuale Presidente, ha saputo bene far fronte. L’anno scorso la squadra è riuscita a centrare la promozione, rischiando anche di vincere il campionato a discapito del Pescara di Zeman. Quest’anno, in Serie A, la squadra si trova al momento al centro della classifica con 14 punti, frutto di 6 pareggi, 3 vittorie e 3 sconfitte, a soli 4 punti dalla zona Europa League, a 3 dalla Roma.

TATTICA – Le chiavi tecniche della squadra sono nelle mani dell’esperto Giampiero Ventura, che schiera la sua formazione con il  4-2-4, suo marchio di fabbrica. Un modulo che prevede l’utilizzo di ali offensive molto alte, che in fase difensiva si trasforma in un 4-4-1-1,  dove gli esterni stringono e una delle sue punte va a disturbare il regista in fase di impostazione. Una delle sicurezze della squadra è rappresentata dall’esperienza del suo portiere, Jean Francois Gillet, che ha alle spalle diversi campionati nella massima serie e si è sempre fatto notare come uno dei migliori elementi tra i pali. la difesa prevede al centro l’utilizzo di due giocatori molto fisici come Glik, reduce da una stagione importante in B e in rampa di lancio, e Ogbonna, uno degli elementi più promettenti in quel ruolo a carattere nazionale, tanto da attirare su di sé gli occhi di mezza Serie A, tra cui la Roma di James Pallotta. Terzini Darmian e Masiello con Danilo D’Ambrosio ad insidiare il posto ad entrambi, essendo sinistro naturale ma a suo agio sulla fascia destra. La cerniera di centrocampo è costituita da due elementi intoccabili, Gazzi e Brighi, che garantiscono tanta quantità e una buona qualità. Arrivando ai ruoli offensivi, largo sulla destra agisce Alessio Cerci, prodotto della primavera giallorossa, pupillo di Ventura dai tempi di Pisa e Bari, mentre a sinistra gioca Giuseppe Vives, meno propenso alla fase offensiva e più attendo a contenere; in avanti il peso dell’attacco poggia sulle spalle di Rolando Bianchi, coadiuvato da uno tra Sgrigna e Meggiorini, anche se ultimamente stanno trovando spazio Nicola Sansone, autore del primo gol in A contro il Napoli, e Mario Alberto Santana. Quest’ultimo viene ultimamente schierato al posto di Vives sull’out sinistro, per aumentare il tasso di pericolosità e aggredire l’avversario su entrambe le fasce, e Lunedì ha il posto assicurato vista l’influenza che ha colpito il centrocampista campano.

BONUS&MALUS – Il gioco della squadra di Ventura è sviluppato principalmente sulle fasce; gli esterni restano molto larghi ed alti, e quando la squadra è in possesso della palla si muovono ad elastico, uno si abbassa, andando incontro, l’altro taglia per il cross. Le sofferenze per le squadre di Ventura sono nella zona centrale del centrocampo, soprattutto quando i due mediani si trovano a fronteggiare tre uomini, soffrendo i cambi di gioco e le ripartenze veloci. Il modo migliore per fronteggiare la squadra granata e non farsi schiacciare sugli esterni e non farsi infilare dai movimenti veloci delle punte.

PERICOLI Alessio Cerci è il talento più imprevedibile di questa squadra, l’unico capace di saltare sistematicamente l’uomo, se in giornata. In questo primo scorcio di campionato, l’ex romanista ha inciso raramente, a parte la gara con l’Atalanta, dove ha sfornato ben 3 assist. Occhio anche a Rolando Bianchi, assetato di gol, e Santana sull’out sinistro, una spina nel fianco per Ivan Piris.

L’ARBITRO  Roma-Torino sarà affidata al fischietto di Torre Annunziata Marco Guida. I precedenti non sono incoraggianti per la Roma, ultimo match arbitrato quello sciagurato 2-3 con il Bologna, terza partita arbitrata ai giallorossi, che di queste non ne hanno vinta neanche una, pur giocandole tutte in casa e contro avversari sulla carta inferiori, seppur terminate in pareggio: Roma-Siena 1-1 del 22 settembre 2011 e di nuovo il Bologna in casa, stavolta un pareggio per 1-1 del 29 Gennaio 2012.

PROBABILE FORMAZIONE – (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio; Brighi, Gazzi; Cerci, Bianchi, Sansone, Santana. A disp.: Gomis, Di Cesare, Agostini, Masiello, Rodriguez, Birsa, Basha,  Vives, Sgrigna, Meggiorini. All.: Ventura.

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