Rudi, tormenti e mezze verità

Rudi, tormenti e mezze verità

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Garcia torontoIL MESSAGGERO (M. FERRETTI) – I tormenti di Rudi Garcia sono equamente distribuiti tra il suo spogliatoio e la scrivania di Sabatini. Sta per cominciare il campionato, ma il tecnico francese – per colpa del mercato – non sa ancora su chi poter contare domenica a Livorno. E la faccenda, ne converrete, non favorisce serenità. A patto che il tutto non fosse (stato) concordato a tavolino con la dirigenza. Rudi è arrivato alla Roma avendo in rosa Marquinhos, Osvaldo e Lamela ma adesso, a poche ore dal fischio d’inizio di Massa, dà un’occhiata al gruppo e i conti non gli tornano. Ha provato per quaranta giorni una squadra ma domenica dovrà presentarne un’altra, quasi inedita. Non è (ancora) chiaro se il ds Sabatini al momento dell’assunzione lo avesse informato sulle reali intenzioni di mercato, intanto è certo che Rudi non avrebbe mai voluto la cessione di Osvaldo e che ha dovuto arrabbiarsi un bel po’ per evitare quella di Pjanic.

«NON VENDO NESSUNO»
Il mercato della Roma è a dir poco sorprendente, e lo sa alla perfezione anche Rudi. Basta ricordare quanto dichiarato da Sabatini a Sky lo scorso 21 maggio, quando Garcia era ancora l’allenatore del Lille e la Roma pensava a Mazzarri e Allegri. «Marquinhos parte? Lui, Osvaldo, Lamela rimangono tutti alla Roma, non accetteremo offerte, sarebbe una controindicazione clamorosa visto che vogliamo costruire una grande squadra. Rimangono tutti. Osvaldo? Ripeto, è il centravanti della Roma, l’ho detto prima e lo ribadisco. Fatta salva qualche situazione contingente, noi vogliamo tenerli tutti». E ancora, tanto per la cronaca. «Baldini se ne va? Ma la Roma deve per forza perdere qualcuno? Certo che rimane, Franco è il perno e l’architrave di questa società. Non vedo qual è il problema. Non perderemo pezzi, cercheremo di mettere tasselli per essere all’altezza della nostra tifoseria». Parole che, oggi, suonano come una pugnalata al petto dei tifosi romanisti. Parole che oggi autorizzano una riflessione su Garcia: ma era stato informato delle cessioni? E se sì, gli sta bene tutto? E se no, gli sta tutto bene lo stesso? Lui, per ora, non ha lasciato trapelare niente, solo qualche mugugno legato alla disordinata organizzazione della tournée in America. E la squadra, per questo, non ha potuto lavorare come lui avrebbe voluto. Non è marginale capire/sapere se Rudi ha avallato o meno le scelte di mercato di Sabatini: dovrebbe uscire allo scoperto innanzitutto per una questione di rispetto nei confronti dei tifosi e poi anche per essere giudicato in futuro in maniera oggettiva.
Durante la presentazione della squadra, mercoledì all’Olimpico, Rudi ha parlato ai tifosi sommerso dai fischi. C’è rimasto male, non se l’aspettava e così ha cercato di capire il perché.
FISCHI E FIASCHI
Fischiavano l’aereo dei tifosi laziali che stava sorvolando lo stadio, gli è stato risposto immediatamente a bordo campo. Ma il dubbio che la gente ce l’avesse proprio con lui gli è rimasto. E pensare che il francese dovrebbe essere – almeno in partenza – al riparo da eccessive critiche. A patto che, come detto, chiarisca in fretta il ruolo che ha recitato o che è stato costretto a recitare nelle clamorose operazioni in uscita di mercato. Intanto domenica a Livorno non avrà sicuramente a disposizione l’infortunato Strootman e il convalescente Destro. L’olandese a centrocampo verrà rimpiazzato da Bradley, che giocherà con De Rossi e Pjanic. In difesa tutto appare scontato: Maicon, Benatia, Castan e Balzaretti, con De Sanctis fra i pali. I pensieri meno sereni di Rudi sono rivolti all’attacco, e le probabilità che Totti, che non va in gol in trasferta da una vita (domenica saranno 298 giorni), debba essere impiegato nel ruolo di centravanti aumentano di ora in ora. Questo perché Borriello continua a non godere della fiducia di Garcia, e anche perché è perennemente sul mercato dopo aver rifiutato il trasferimento al Malaga. Dunque, Totti al centro dell’attacco con una coppia di esterni impensabile soltanto un mese fa, cioè Florenzi da una parte e l’esordiente Gervinho dall’altra. Nelle sette amichevoli precampionato della Roma, Garcia ha schierato Lamela sei volte titolare: un elemento importante, un uomo-base del suo gioco. Uno intoccabile, ma solo sulla carta.

 

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