Totti non si tocca, o quasi

Totti non si tocca, o quasi

SHARE

“Odi et Amo”. Catullo così avrebbe descritto la situazione guardando lo strano rapporto tra Totti e la sua città. Di fatto, almeno la metà dei tifosi giallorossi pensa che una parte della sconfitta di Milano sia da attribuire direttamente al capitano. Ad essere polemizzato è nuovamente il cucchiaio: troppo grande l’occasione sprecata davanti ad Abbiati e troppo carente la prestazione generale del numero 10 giallorosso. All’indomani di un’aspettativa, che giornali e tv avevano per qualche ragione alzato all’estremo, viene da chiedersi se c’è da stupirsi della sostituzione che pochi minuti dopo, al 56°, ha visto Totti uscire dal campo per lasciare spazio a Pjanic. La risposta sarebbe si, se non fosse che, anche da spettatore, quella sostituzione appariva come la più sensata. Chi si sarebbe sentito o si sente di negarlo? Nessuno. Ed infatti questa volta non è la scelta di Luis Enrique ad essere giudicata, ma la prestazione di Totti. La questione, come recita un cartello affisso oggi fuori Trigoria, è che “non si può criticare chi ha fatto la storia della Roma”. Così, ricadendo in una delle più gettonate polemiche cittadine degli ultimi anni, il popolo giallorosso si divide in pro-Totti e contrari.
Risulta fondamentale perciò assumersi il ruolo di portavoce delle parti e per farlo, una volta attribuito all’opinionismo il valore di 0, scegliamo di portare all’attenzione una statistica in particolare: con Totti in campo la Roma ha totalizzato 35 punti in 20 partite. Con Totti fuori sono stati 3 i punti realizzati in 9 partite. Se questo è un dato di fatto, c’è a chi non basta e se i giornali e i talk show si dividono tra l’attaccare il capitano e il difenderlo, c’è sempre da tenere conto del fatto che Totti non è ancora un ex giocatore al quale si riconoscono i valori e le imprese di ieri, ma un giocatore a tutti gli effetti in carriera e dal quale si pretende ancora quel che si pretende da tutti gli altri giocatori della Rosa… specie se a fare da Mister è preposto uno come Luis Enrique. Per quanto nessuno sia intenzionato a negare al capitano gli onori di cui nel tempo si è fregiato, allo stesso modo nessuno può negare che, l’altra sera a Milano, l’icona giallorossa non sia riuscito ad esprimersi in nessun modo.
Noi non siamo di quelli che attaccano Totti. Siamo quelli che ridimensionano la polemica. La statistica sopra parla chiaro. Totti in campo è meglio per tutti. Ma Totti è anche un giocatore a tutti gli effetti e in quanto tale, può incappare nella sua giornata no; e così è stato a Milano. Un capitano è un capitano ed è il suo atteggiamento a fare la differenza. E tra le urla di chi vorrebbe il suo ritiro e chi lo vorrebbe in campo per altri 5 anni, noi rimaniamo in attesa di vedere come Totti reagirà… per l’ennesima volta.

NO COMMENTS

Comments are closed.