Una Roma sciupona e sfortunata esce in semifinale

Una Roma sciupona e sfortunata esce in semifinale

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GUBBIO – Una Roma sprecona e sfortunata viene punita da una cinica Lazio che ha avuto se non altro il merito di sapersi ben difendere per poi  approfittare degli errori della retroguardia giallorossa che testimonia come nel gioco del calcio ad una brillante fase offensiva dovrebbe corrispondere un egualmente fulgida fase difensiva per poter fare risultato. Si conferma il negativo trend stagionale della squadra di De Rossi nei derby, infatti quest’anno nei tre confronti la Roma pur giocando nettamente un calcio migliore non è mai riuscita a spuntarla sulla squadra di Bollini che stacca il pass per la finale dove se la vedrà con la vincente di Milan-Inter.

Nel primo tempo parte forte la Roma che si dimostra squadra quadrata in fase di impostazione giungendo spesso a ridosso della porta avversaria con la lazio attendista pronta però a sfruttare la velocità di Emmanuel nelle ripartenze. Nella fase iniziale della partita Ciciretti e Verre dalla distanza e Piscitella impegnano piu volte il bravissimo Berardi che si disimpegna sempre con successo anche per via della scarsa lucidità sotto porta dei ragazzi di De Rossi il cui forcing giunge all’apice a metà del secondo tempo ma gli attacchi sostenuti soprattutto dal guizzante Piscitella non si concretizzano. La Lazio pericolosa solo in contropiede riesce tuttavia a trovare il gol con una prodezza balistica di Zampa che dalla distanza pesca un autentico jolly che non lascia scampo a Pigliacelli insaccandosi
all’angolino basso. La Roma sembra accusare il colpo, si getta in avanti con rabbia ma con poca lucidità rischiando di subire il raddoppio laziale. Verso la fine i giallorossi si riaffacciano in avanti grazie ad un Piscitella davvero in grande spolvero che salta sistematicamente il suo marcatore e al minuto 46’ pareggiano su calcio piazzato grazie ad un esecuzione a dir poco strepitosa di Viviani anche lui sugli scudi che calcia perfettamente il pallone disegnando una parabola che va morire sotto l’incrocio dei pali.

Nel secondo tempo la Roma abbassa notevolmente il ritmo di gioco macinando comunque gioco sulle fasce ma soffrendo in maniera crescente le ripartenze biancocelesti che al minuto 22’ trovano concretezza nella rete del vantaggio siglata da Emmanuel che sfrutta un rimpallo favorevole in area di rigore. Sull’azione pesa un grave errore di valutazione di  Barba che manca clamorosamente il pallone di testa aprendo una prateria all’attacco biancoceleste che non perdona. De Rossi cerca di mischiare le carte inserendo in campo Nico Lopez al posto dello spento Ciciretti, la manovra giallorossa acquisisce ancora maggior fluidità tuttavia per la prontezza di riflessi dell’ottimo Berardi, senza dubbio il migliore in campo e per la mancanza di cinicità sotto porta la Roma non riesce a trovare la via del pareggio pur creando un innumerevole quantità di occasioni. Sul match pesa anche una clamorosa svista arbitrale che non vede un nettissimo fallo di mano in area di rigore  su colpo di testa di Nego che avrebbe potuto riaprire la gara.Al di là di questo episodio però la Lazio in modo operaio si difende ordinatamente nel tentativo di contenere la forza d’urto dei giallorossi che riescono a divorarsi l’impossibile e scheggiano anche un palo con Nico Lopez. Al minuto 40’ Rozzi pone la parola fine sulla gara approfittando dell’ennesima sbavatura dei due centrali difensivi giallorossi non proprio in serata di grazia per usare un eufemismo,siglando ancora una volta su rimpallo favorevole con il definitivo 3-1. In finale di partita c’è spazio anche per Leonardi e per altri due bellissimi e difficilissimi interventi di Berardi che si esalta due volte su Nico Lopez. La sconfitta non toglie lustro alla stagione dei ragazzi di De Rossi a cui vanno i complimenti per una strepitosa annata che ha portato una Coppa Italia una finale del Viareggio e le semifinali del campionato Primavera; l’imperizia sotto porta e anche la brillante prestazione del portiere avversario hanno dimostrato che nel calcio non sempre vince il più forte ma molto spesso a fare la differenza sono le disattenzioni; tuttavia la superba trama di gioco mostrata dai giallorossi lascia ben sperare per il futuro e con l’arrivo di Zeman è probabile che qualche giovane possa essere valorizzato tornando utile alla prima squadra,che poi è l’obiettivo principale del settore giovanile.

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