Zalewski: “Devo dimostrare molto per rimanere qui e dare il meglio di...

Zalewski: “Devo dimostrare molto per rimanere qui e dare il meglio di me”

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Coppa Italia 2021/2022 Roma vs Lecce

Un anno speciale e la voglia di non fermarsi alla goia di Tirana. Nicola Zalewski si è raccontato in una rubrica ufficiale del club – As Roma Podcast – dagli esordi alla serata della vittoria in Conference, ma non solo. Un commento in primis sul ritiro ad Albufeira: “Devo dimostrare molto per rimanere qui e dare il meglio di me, ma non mi sento comunque un giocatore aggregato. Non ho iniziato a dare consigli ai giovani, sono ancora io il più piccolo”

Zalewski parte dalla sua infanzia per raccontare il suo percorso: “Poli è un paese piccolissimo, i miei genitori mi hanno raccontato che sono stati accolti alla grande, lo stesso vale per me e mia sorella. Non parlo di ricordi perché vivo tuttora lì, non posso definirli come ricordi, sono felice di essere cresciuto lì. Il fatto che sono qui lo devo anche ai miei amici e alle persone che mi sono stato vicino”.

Il ricordo del primo giorno a Trigoria: “Ho ricordi vaghi, ma feci il provino assieme a Calafiori. Abbiamo semplicemente fatto allenamenti normali, con ragazzi più grandi, poi ci hanno preso tutti e due. Ci sono stati periodi in cui pensavo di essere fisicamente troppo piccolo per giocare a grandi livelli, poi ho avuto la fortuna di avere accanto persone che mi hanno sempre sostenuto e che mi hanno aiutato a non mollare mai”. Un altro giocatore con cui Zalewski ha condiviso parte del percorso: “Sicuramente Edoardo Bove, è qui da 10 anni, abbiamo fatto tutte le giovanili insieme”.

“Ho sempre cercato di giocare come ho fatto sempre, dall’Under 15 fino alla Primavera, ho sempre cercato di mettere da parte l’emozione e la tensione, anche se a volte non ci sono riuscito”, prosegue Zalewski, che torna sul gol al Manchester United, messo però a referto come autogol di Telles: “Nel dubbio me lo potevano dare… Se mi aspettavo di giocare? Si. Ho cercato di farmi trovare pronto perché sapevo che poteva arrivare da un momento all’altro”.

Parla poi di mister Mourinho: “Al momento dell’annuncio ho pensato che se mi avesse magari portato in ritiro, di dare il meglio di me per giocarmi le mie carte. il mister non ci ha mai mandarto il messaggio che sei giovane non puoi giocare e devi andare altrove per farti le ossa. Semplicemente ci ha detto che se restiamo qui abbiamo del potenziale, prima o poi sarebbe arrivato il momento ed è da sfruttarlo al meglio. Alla fine non ci possiamo lamentare… (ride, ndr)”.

Il racconto prosegue con la sua esplosione nelle ultime due stagioni. Si passa al debutto con la nazionale polacca nel match contro San Marino e l’emozione del padre, venuto a mancare nel settembre 2020. “Dico la verità, mi aspettavo di esordire, il ct Paulo Sousa mi disse che in quella partita avrei potuto giocare tranquillamente. Magari non era il massimo del livello, ma dovevo comunque dimostrare qualcosa e penso di esserci riuscito”.

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