GAZZETTA DELLO SPORT (A. PUGLIESE) – Mentre a Trigoria fanno la conta per capire chi partirà per Cagliari, Garcia studia da giorni i malanni della Roma per risolverli e cambiare marcia. Già, perché di questi tempi c’è da capire se la «pareggite», come l’ha definita il francese, è solo una brutta influenza o un malanno con cui dover convivere a lungo. Dovesse arrivare un altro pari sarebbe il record stagionale (5 di seguito li ha fat ti solo l’Empoli, dalla 13a alla 17a). Una stagione dove, dopo una partenza scintillante, la Roma si è andata afflosciando. Un po’ per l’entusiasmo minato da quel 1-7 con il Bayern, un po’ per il crollare una dietro l’altra delle certezze, un po’ per la sfortuna (che, ad esempio, porterà i giallorossi a Cagliari senza 12 giocatori). Ma, anche e soprattutto per un’involuzione nel gioco. La Roma prima dominava le partite con l’approccio, le gestiva in corsa e le graffiava con un calcio spumeggiante. Oggi no. Una metamorfosi che ha portato alla «pareggite», ma anche alle tante difficoltà giallorosse.
MANOVRA IN DIFFICOLTÀ Rispetto alla scorsa stagione, la Roma tira molto meno in porta (216 tiri contro i 267 del 2013- 14), il che vuol dire che costruisce di meno. Mancano in media 2,42 tiri a partita: non pochi, considerando i 10,28 tiri a gara. Quasi il 25% in meno rispetto alla scorsa stagione, una mostruosità, nonostante un possesso palla in crescita (dal 59,59% al 61,77%). Ma che vuol dire? Che la manovra della Roma spesso ristagna, vive di una ragnatela di passaggi ma ha molta meno verticalità, sia centralmente sia sulle corsie esterne. Ed infatti sono in calo anche i passaggi nella trequarti avversaria (da 3194 a 3031, -5,10%) ma soprattutto i cross (da 427 a 386, -9,6%). La palla davanti arriva molto di meno e quando arriva, fa meno male. Tanto è vero che i gol sono 11 in meno (da 45 a 34), con un calo fisiologico anche nelle palle inattive (da 12 a 6, rigori esclusi) e due sole reti segnate di testa (Destro al Chievo e Astori a Udine).
A CACCIA DI VITTORIE Cagliari allora diventa fondamentale anche per tutto questo, perché Garcia punta a ritrovare la sua Roma, quella precedente alla metamorfosi, quella compatta come squadra e fluida nella manovra. De Sanctis domani toccherà le 400 presenze in Serie A, Maicon (dovesse giocare) arriverà a 50 gare in giallorosso. Ma se non dovesse arrivare la vittoria scacciacrisi ci sarà poco da festeggiare. Numeri alla mano o meno, la Roma come si è persa ora deve ritrovarsi.