CORRIERE DELLO SPORT – F. PASTORE – Paese che vai, romanista che trovi. Sono tredici i giocatori della Roma convocati dalle nazionali. (…) Il più raggiante sembra Castan, che a Trigoria ha convinto tutti in poche settimane e ora ha conquistato la prima convocazione con la Seleçao: «Sono felice – ammette il difensore –. Ho atteso tanto questa chiamata e finalmente è arrivata. Il Corinthians mi ha cambiato la vita, ma anche la Roma è stata importante. La concorrenza è grande, lavorerò per fare bene qui e nella Roma per ricavarmi il mio spazio».
PIANO, PJANIC – Bosnia o non Bosnia, arriverà a Roma. Di nuovo pronto per giocare, dopo le gare con la sua Nazionale. O almeno è quello che sperano a Trigoria. I precedenti non sono incoraggianti. Il talentino ex Lione ha già pagato dazio. Lo scorso anno il calo di rendimento palesato nel girone di ritorno è coinciso con una convocazione nella selezione guidata da Susic. Anche quest’anno, a inizio stagione, il risentimento muscolare che lo tormenta è tornato a manifestarsi in occasione delle partite giocate con la Bosnia a settembre. Due indizi non fanno ancora una prova, ma quasi. Scongiuri autorizzati in questo caso.
ROMA SOCIETA’ PER NAZIONI – In giro per il mondo c’è anche Bradley. All’Olimpico la presenza del presidente-connazionale gli ha fatto avvertire profumo di casa, tanto da fargli firmare il primo gol in giallorosso. Nei prossimi giorni la bandiera a stelle e strisce la vedrà da vicino giocando per la selezione statunitense, con la quale è un inamovibile (ha già raggiunto le 70 presenze a soli 25 anni). Stekelenburg è invece pronto a mostrare a Van Gaal (che lo ha messo in discussione) le doti che lo hanno portato a un passo dal tetto del mondo due anni fa in Sudafrica. Mentre un altro portiere, il giovanissimo Svedkauskas, difenderà i pali dell’Under 19 lituana. Dall’altro lato del globo giostreranno Piris, con la maglia del Paraguay, e Nico Lopez, convocato dall’Under 20 uruguaiana. A completare la lista dell’internazionale romanista.