Cosmi: Destro? Un predestinato

Cosmi: Destro? Un predestinato

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CORRIERE DELLO SPORT – R. MAIDA – Un consiglio da tifoso, ma soprattutto un’analisi tecnica. Dalle dolomiti venete, tra un acquazzone e l’altro, Serse Cosmi “raccomanda” Mattia Destro alla Roma«Sabatini, che è un amico, mi ha chiesto un parere. Non che ne avesse bisogno, visto che questo ragazzo ha fatto cose importanti. Però di Destro posso parlare solo bene. E’ un attaccante completo, ha il calcio dentro» . Come sta vivendo il giocatore l’attesa del trasferimento? «Non voglio passare per scemo. Tutti sappiamo che Destro è destinato

«Mattia diventerà un campione. Non è  ancora maturo. E’  completo, ma per me  è un centravanti»

ad altri palcoscenici. E non può essere completamente tranquillo, dato che vede la sua faccia tutti i giorni sulle prime pagine. Non so dove giocherà. Comunque Mattia è fortunato e gliel’ho detto: male che vada, sarà allenato da me…». Caratterialmente che tipo è? «E’ una persona seria e generosa, ha la mentalità giusta per diventare un grandissimo. Non è maturo al cento per cento ma per me è un pregio: sarebbe grave se fosse al top a 21 anni, significherebbe che non ha margini di miglioramento».
Qual è il suo ruolo? Zeman dice che può giocare in tutti e tre i ruoli del tridente d’attacco. «Per me è un attaccante centrale. E’ lì che esprime il massimo delle sue potenzialità». Ha senso per la Roma cedere Borini, un ‘91 della Nazionale, e prendere Destro, un ‘91 che Prandelli ha scartato? «Penso di sì. Evidentemente alla Roma pensano che Destro sia più bravo».
Nella Roma ci sono giocatori che farebbero al caso del Siena? «Uuuuh, quanti ne volete».
Si parla di Perrotta. «Magari. Ma ci sono anche molti giovani che mi piacciono».
Lo scorso anno era andato a Riscone ad assistere agli allenamenti di Luis Enrique. Ora alla Roma c’è Zeman. «Un grande, un allenatore che non guarda in faccia a nessuno. Non sarei tornato quest’anno a osservare Luis Enrique  (sorride sornione, ndi). Perché quest’anno fortunatamente ho un lavoro…».
Il lavoro che Luis Enrique ha perso anche a causa del Lecce di Cosmi, che gli ha fatto 4 gol alla vigilia di Pasqua.  «Una partita perfetta per noi, che avevamo studiato la Roma nei minimi dettagli. La Roma in quel periodo era molto altalenante».
Ora c’è il Siena. Dai suoi allenamenti si nota subito che ha puntato forte sull’intensità: i giocatori spingono al massimo. «Una squadra che vuole salvarsi deve agire così. I concetti contano quanto gli schemi. Ma credo anche che per rimanere in serie A si debba giocare al calcio. E noi ci proveremo».
A che punto è il mercato? «Manca qualcosa, la faremo. E’ arrivato Valiani e ne sono felice. Ora prenderemo altri giocatori, che dipenderanno anche dalla destinazione di Destro».
Chi porterebbe a Siena del suo Lecce? «E’ facile dire Muriel, che presto sarà un fenomeno. E’ un progetto di top player. Un ‘91 con le sue caratteristiche non c’è: mi ricorda il Ronaldo grasso, quello che segnava comunque 25 gol nel Real Madrid…».
Muriel ora è all’Udinese. Obiettivi più concreti? «Da Lecce prenderei gente con mentalità e cuore, come Delvecchio. O come Blasi, che è senza squadra».

Come vede il suo Siena in campo? «Faremo il 3-5-2 con D’Agostino davanti alla difesa».

E la vicenda scommesse non la preoccupa? «Da quando ho deciso di venire a Siena non ci ho più pensato. Ma se anche arriveranno delle penalizzazioni, ci organizzeremo. Sarà quasi una liberazione, anzi, sapere con che classifica partiremo».
Tutto bene allora. «Tutto, tranne la pioggia che guasta gli allenamenti. Dicono: in montagna si dorme bene perché c’è fresco. Ci mancherebbe anche che dormissimo male…».

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