Il Corriere dello Sport – Gigi Di Biagio una vita da centrocampista, un finale di carriera da centrale difensivo. Si può?
«Certo che si può. Io l’ho fatto saltuariamente con Zeman e Mazzone, poi ho chiuso al Brescia dove per quasi tre anni ho giocato da centrale difensivo».
Quindi Ranieri con Mexes e Nicolas Burdisso squalificati, non farebbe peccato mortale a pensare a De Rossi come partner di Juan?
«Nessun peccato mortale. De Rossi ha le qualità per poter, nell’emergenza, giocare anche da difensore».
Non c’è il rischio di andare incontro a una brutta figura?
«Il rischio c’è sempre, ma se posso, vista la mia esperienza, mi permetterei di dargli un consiglio».
Prego.
«De Rossi deve continuare a pensare da centrocampista nella fase di possesso palla, ma con palla agli avversari, deve essere capace di pensare da difensore».
Qual è la differenza?
«In mezzo al campo uno può andare a pressare per tentare l’anticipo sapendo che dietro c’è la linea dei difensori, da difensore questo è un rischio che devi saper calcolare perché dietro a te c’è solo il portiere».
Di Biagio, Boniek, Helguera, Mihajlovic, Desailly, il mai dimenticato Agostino Di Bartolomei e si potrebbe continuare: I precedenti inducono all’ottimismo.
«Io credo che sia solo una questione di concentrazione, soprattutto se è una tantum. E in questo caso ci potrebbe essere pure qualche vantaggio».
Quale?
«Avere tutto il campo davanti giocando con piedi da centrocampista. L’ideale sarebbe avere al fianco un altro centrale che ha nella velocità la sua dote migliore, come lo fu Vierchovod per Di Bartolomei».
E gli svantaggi quali sarebbero?
«La conoscenza dei compagni di linea. Ma per una partita è un problema che si può superare».