Florenzi: «Che corsa con Zeman»

Florenzi: «Che corsa con Zeman»

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IL ROMANISTA – V. META – San Siro-Casarano, solo andata. Sono giorni senza respiro per Alessandro Florenzi, passato dalla notte che potrebbe avergli cambiato la vita sul prato del Meazza al ritiro dell’Under 21, cui domani basterà un punto contro il modesto Lichtenstein per avere la certezza della qualificazione ai playoff di Euro 2013. «Zeman ci fa correre tanto – ha detto il centrocampista a Sky -. Il complimento più bello che mi abbia fatto? Nessuno. Il mister è difficile che faccia complimenti».

Difficile non riandare con il pensiero alla partita con l’Inter, scardinata da quel suo colpo di testa fulminante che da due giorni giornali, tv e internet non smettono di celebrare al pari del suo telefono, che fra telefonate e messaggi non ha mai smesso di squillare da due giorni a questa parte.

Difficile anche non pensare a quello che ha lasciato a Roma, una città impazzita per un successo che mancava da cinque anni e un allenatore esaltato da ogni parte, fra riconoscimenti in Campidoglio e dichiarazioni del ct Prandelli. Sempre da Coverciano sono arrivati i complimenti del coetaneo ed ex compagno di Under 21 Lorenzo Insigne, come Florenzi premiato alla fine dello scorso campionato come miglior giovane della Serie B: «Lo ringrazio per le belle parole che ha speso su di me – ha detto Alessandro -. Sono contento per i ragazzi che sono andati in Nazionale maggiore, se lo meritano. Io sto bene qui, dove ci sono tanti giocatori che meritano di salire di categoria come Marrone (che domani farà coppia in regia con Federico Viviani, ndr) e Caldirola». Il momento di gloria nella Roma non gli ha fatto dimenticare la gavetta in Serie B, le trentacinque presenze nel Crotone che lo hanno trasformato da promessa a realtà, oltre a fargli guadagnare la stima di Zdenek Zeman, magari anche grazie al gol segnato al suo Pescara all’inizio del 2012. «È stato giusto andare a Crotone l’anno scorso – ha detto -, senza quella esperienza non sarei qui in Under 21 e nella Roma».

In realtà Ferrara lo aveva voluto nella sua Italia già alla fine della scorsa estate, quando di partite con il Crotone ne aveva giocata soltanto una, ma gli era bastata per trovare il primo centro fra i professionisti. Come in Serie A, con un colpo di testa. Sulla panchina dell’Under 21 ha ritrovato Devis Mangia, il tecnico contro cui ha vinto lo scudetto Primavera nel 2011, quando era alla guida del Varese. «Mangia è bravo, preparato e si è visto già nell’amichevole in Olanda (stravinta dagli azzurrini 3-0 il giorno di Ferragosto). Il modulo è lo stesso di Ferrara, il 4-4-2, ma con qualche idea diversa. Ci dà tanta fiducia e noi cerchiamo di ripagarlo dentro e fuori dal campo. Ci manca un punto per la qualificazione, ma la nostra filosofia di gioco è quella di vincere sempre. Siamo una squadra combattiva e tutti dovranno fare i conti con noi all’Europeo».

Domani a Casarano cambierà nuovamente posizione in campo, andando a fare l’esterno a centrocampo, come gli capita ormai da un anno a questa parte. Fino a poco tempo fa lasciava il posto in regia a Fausto Rossi, oggi accanto allo juventino Marrone c’è Federico Viviani, suo compagno di reparto nella Primavera scudettata oltre che grande amico. Tornerà a Roma tra una settimana con un’ulteriore esperienza internazionale: l’obiettivo è un’altra maglia da titolare, stavolta all’Olimpico.

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