Genoa e Roma? S’attaccano

Genoa e Roma? S’attaccano

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BERTGAZZETTA DELLO SPORT (M. CECCHINI – F. GRIMALDI) – Se è vero che nella vita spesso le cose si pesano e non si contano, avrà di certo avuto ottimi motivi la Ro­ma per puntare sui propri at­taccanti — e i risultati sono sotto gli occhi di tutti —, ma di sicuro dal punto di vista econo­mico il denaro che ha dovuto «contare» non è stato poco. In un braccio di ferro del genere, d’altronde, il Genoa non po­trebbe mai competere. Ma oc­chio a sposare «in toto» la tesi che Rudi Garcia ha usato dopo l’eliminazione ad opera del Ci­ty. I fatturati fanno spesso la differenza, ma non sempre. Così, escludendo lo straordina­rio capitan Totti cresciuto in casa, per le loro punte i giallo­ rossi hanno speso 8 milioni per Gervinho, 16 per Destro, 11 per Ljaijc, senza considerare i circa 28 per Iturbe e i 10 per Borriello.

Tridente low cost –  Musica tutta diversa rispetto a quella rossoblù, che ha permesso a Gasperini di trovarsi un triden­ te­gioiello grazie a brillanti operazioni di mercato talvolta simili a vere e proprie scom­messe (Perotti ne è l’emble­ma), anche se è vero che la sto­ ria del mercato rossoblù fatto da Preziosi negli ultimi anni ha offerto altri esempi in tal sen­so. Un nome su tutti? Thiago Motta. Guai, poi, a cercare un parallelo fra i due tridenti. Se El Monito, la scimmietta, è sta­to il capolavoro estivo del Gri­fone (trecentomila euro il co­ sto dell’operazione: un’inezia, rispetto al valore attuale del giocatore), Matri è a Genova in prestito (con i rossoneri che pagano una buona parte del­ l’ingaggio del capocannoniere genoano: sei reti) mentre su Ia­go, un passato (anche) fra Re­al, Barcellona e Juventus, eter­no incompreso, il Genoa ha in­ vestito circa un milione. Fatto curioso: nessuno dei tre ha an­cora segnato al Ferraris. E poi l’alternativa­ Lestienne, su cui la Roma ha già messo gli occhi.

Forza o fantasia? –  Paragoni impossibili, anche perché i due tridenti sono profondamente diversi. Grande potenza per gli uomini di Garcia, assoluta im­ prevedibilità per quelli di Ga­ sperini, dove Perotti è l’uomo che più di tutti ha consentito ai rossoblù questo non casuale salto di qualità.

Staffetta –  Il dubbio più gran­de per Garcia è legato oggi al­ l’utilizzo di uno tra Destro e Totti, con la quasi certezza che i due faranno staffetta. I dati raccontano mondi diversi: il capitano è il re delle occasioni create (24 contro le tre del ri­ vale), mentre il marchigiano ha una percentuale più alta sul fronte realizzativo (25% con­ tro 14%). Per questo, il passag­gio di testimone tra i due pare la cosa più ovvia. Al momento infatti Ljajic appare inamovibi­e sia per la ritrovata vena sotto porta (con sei reti è il capocan­ noniere e ha una percentuale realizzativa del 40%), sia per il sacrificio in copertura, utile a supportare un tridente mai ba­nale.

Gervinho & Marassi –  Tanto, però pesa sulle spalle di Ger­vinho. L’attaccante ivoriano dai primi di gennaio saluterà per andare in Coppa d’Africa e così — se anche oggi conclu­ desse il match senza fare gol — avrebbe chiuso questa fetta di stagione, senza aver fatto nep­ pure un gol in trasferta, Cham­pions League compresa (cin­que, invece, all’Olimpico). Oc­chio, però, perché Marassi gli porta bene: l’anno scorso, pro­prio a Genova (sponda samp­doriana) segnò la sua prima re­te in giallorosso.

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