Il 2014 della Roma nel segno di Garcia e di Nainggolan

Il 2014 della Roma nel segno di Garcia e di Nainggolan

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ROMA  CESENAGAZZETTA DELLO SPORT (PUGLIESE/STOPPINI)-Dodici immagini da postare su whatsapp, 12 file da archiviare per ricordare il 2014. Un anno da 80 punti per Rudi Garcia. Naturale allora che il personaggio dell’anno sia lui, con i 2.16 punti a partita: solo Luciano Spalletti, con 2.21, ha fatto meglio del francese nella storia della Roma. Garcia è secondo, come secondo è adesso, come secondo è finito nel campionato scorso: che non diventi una maledizione, ma un punto di partenza, questo è l’auspicio per l’anno che verrà. Quello che si sta per chiudere, invece, non era iniziato nel migliore dei modi: il 3-0 allo Juventus stadium, il 5 gennaio, fu la prima sconfitta della Roma di Garcia. Quella sera la Roma capì che non avrebbe vinto lo scudetto.

TUTTI GLI SCATTI Lo capì per prima la società, che quella notte stessa acquistò Nainggolan. S’è capito presto quanto il belga sarebbe diventato importante. Ancor prima di febbraio, del suo primo gol giallorosso, a Bologna. La Roma continuava a macinare gioco. La società invece volava ancora più alto. Eccoci a marzo, primavera iniziata: la foto è un’idea che comincia a prendere forma. In Campidoglio, il 26 marzo, il presidente Pallotta e il sindaco Marino presentano il nuovo stadio della Roma.Brindisi e sorrisi, per Pallotta. Brindisi e sorrisi pure il mese successivo, per la società e pure per la squadra, che il 19 aprile, ore 22.30, si ritrova a festeggiare negli spogliatoi dello stadio Franchi. La vittoria per 1-0, ancora una volta firmata da Nainggolan, regala alla Roma il ritorno in Champions dopo 4 stagioni. Traguardo che ha pure qualche piccola controindicazione. Ad esempio la corsa agli adeguamenti di contratto, qualcuno concesso (Pjanic), qualcun altro negato (Benatia). Il marocchino rompe pubblicamente a maggio, proprio mentre Garcia firma il rinnovo con la Roma fino al 2018. E a giugno ottiene Seydou Keita, il miglior acquisto della scorsa estate. La nuova Roma prende forma negli Usa, Totti a fine luglio si diverte a segnare ancora al Real Madrid. Pallotta intanto battaglia contro Tavecchio e a Ferragosto si prende tutta la Roma, rilevando per 33 milioni di euro il 31% della società in mano a Unicredit. Siamo a settembre, odore di Champions: lo scatto è di gruppo, è la goleada al Cska. Ma pure quella subita dal Bayern, a ottobre, l’1-7 che ancora condiziona la testa dei giocatori della Roma, ancor più del violino di Garcia allo Juventus stadium. Il tecnico ormai da un pezzo ha dovuto rinunciare a Castan: a novembre la società ufficializza che il brasiliano si deve operare alla testa, per la rimozione di un cavernoma. Garcia fa quadrato, prima accorcia poi ripiomba a -3 dalla Juve. Intanto il 22 dicembre il Consiglio comunale approva la pubblica utilità sullo stadio a Tor di Valle. Il 2015, forse, sarà davvero l’anno della prima pietra. Nel caso, una foto delle prossime 12 sarebbe già assegnata.

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