Il Tempo – Un passaggio chiave per il futuro

Il Tempo – Un passaggio chiave per il futuro

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I motivi per crederci ci sono, anche per quella striscia infinita di successi casalinghi dello Shakhtar (16 su 16 quest’anno) che prima o poi si dovrà pure interrompere: la chiamano legge dei grandi numeri. In Ucraina la Roma non si gioca solo la permanenza in Champions e un passaggio ai quarti di finale che appare quantomeno improbabile visto il risultato dell’andata, ma anche un pezzo di futuro dato che il prossimo anno, classifica alla mano, rischia di non poterla giocare. Questioni di calcio, ma anche di quel prestigio sul quale DiBenedetto & Co. avevano puntato alla vigilia dell’investimento giallorosso. Cambierà qualcosa, forse poco, dal punto di vista delle strategie, ma il danno ci sarebbe e anche bello grosso: soprattutto dal punto di vista chiaramente «internazionale» dei nuovi proprietari, che puntano molto sulla facilità di commercializzazione del marchio Roma sui mercati «out-door». Ma i danni del passato sono lì che pesano come macigni sul presente e inevitabilmente condizioneranno il futuro. Montella e i suoi non potranno far altro che provarci, consapevoli del fatto che questa Roma può davvero vincere con chiunque: ma anche fare esattamente il contrario. Una prestazione di livello, magari col miracoloso passaggio del turno, sarebbe un bel regalo per i nuovi proprietari proprio in quella che dovrebbe essere la settimana decisiva per il passaggio di proprietà che chiuderà definitivamente l’era Sensi e spalancherà le porte del futuro alla Roma targata Usa.

E siccome i sogni sono gratis e i tifosi romanisti hanno passato gli ultimi tempi a far di conto, parlare di fidejussioni e interessi bancari, magari parlare un po’ di calcio, o magari del mercato che verrà, non può certo far male. In città è già scattato il toto-allenatore che coinvolge anche i vertici del nuovo assetto societario con tanto di dg, ad, ds e chi più ne ha più ne metta. Nomi importanti di un recente passato spuntano all’orizzonte mentre il tifoso si bea del futuro che sarà. Ma occhio però, perché sarà importante restare con i piedi ben piantati in terra: il progetto di far tornar grande la Roma avrà vari passaggi e non tutti saranno immediati. Non si aspetti dunque il tifoso romanista una rivoluzione copernichiana, ma un’evoluzione costante che dovrebbe riportare in tempi relativamente brevi la Roma lì dove merita di essere. Senza più zavorre, compromessi, amici degli amici e soprattutto senza il folklore di quella famiglia Brambilla che una volta ancora andrà in giro per l’Europa… probabilmente l’ultima!

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