La Figc cambia la Serie A

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TAVECCHIO PRESENTA ANTONIO CONTE NUOVO CTIL MESSAGGERO (E. Bernardini)-Eccole le prime riforme annunciate in estate e che, a detta del presidente federale Carlo Tavecchio, rivoluzioneranno il nostro calcio. Ieri è stato dato il via al primo pacchetto di norme con l’obiettivo di garantire una sostenibilità economica dei club e maggiori investimenti sui vivai nazionali. «E’ stato un Consiglio chiave che riflette la filosofia del fare che abbiamo sempre anticipato -ha sottolineato Tavecchio-, questo Paese deve uscire da uno stallo perché oggi non siamo messi bene». A spiegare ci ha pensato Claudio Lotito, l’artefice del pacchetto di riforme per rivitalizzare i vivai.

REGOLE EXTRA – La prima grande rivoluzione è legata alle rose dei club. I giocatori a disposizione di ogni squadra saranno 25, di cui 4 cresciuti in Italia e 4 cresciuti nel vivaio del club di appartenenza, libero tesseramento invece per gli Under 21 che per la maggior parte sono italiani. Su quest’ultima norma va specificato che per il prossimo anno ci sarà una stagione di transizione con 8 giocatori del vivaio nazionale.

 

 

BUDGET –  Approvato inoltre il budget per la stagione 2014-2015. «Chiaramente è in passivo, ci attesteremo su una perdita di 10 milioni. Il buco in realtà è di 20 milioni, ma recuperiamo dalle cessioni che il Coni farà». Ha spiegato Tavecchio. Il mondo del calcio ha subito un taglio dei contributi da parte del Coni di 25 milioni: «Se a ottobre ti vengono tolti 25 milioni di ricavi cosa deve fare l’amministratore? Noi fatturiamo 6 miliardi all’anno per il Paese, non possiamo essere un pozzo di San Patrizio dove si mettono le mani e si tirano fuori soldi. Nel 2016 non può più essere così». Ha sottolineato polemicamente il presidente della Figc che, sempre ieri, ha incontrato il professore Victor Uckmar per capire se l’utilizzo dei marchi delle scommesse sia legittimo e perché i possessori dei marchi non ottengono ristoro. Dopo questo primo passaggio in Consiglio Federale, toccherà, o almeno dovrebbe toccare, alla madre di tutte le riforme, come la chiama Tavecchio: La riforma dei campionati. La serie A dovrebbe scendere da 20 a 18 squadre, la B da 22 a 20 e la Lega Pro, ora a 60, non si sa. C’è chi la vorrebbe a 40, ma Macalli è fiero oppositore.

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