La Roma continua

La Roma continua

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(Il Romanista – S.Romita) – T’è piaciuta la Roma ? Si, mi è piaciuta. Per una squadra che fa del possesso palla e dei tempi ragionati il suo cavallo di battaglia, dover giocare in altro modo per i soli 25’ che aveva a disposizione, è stata un’offesa.

E ha fatto più che il suo dovere. Con un po’ di fortuna avremmo potuta vincerla. Evidentemente il fatto che andiamo a segno tanto nella prima parte delle gare ci aveva un po’ illuso. Mi piace la Roma giovane che lancia Piscitella incontenibile. Che non si piange addosso perché non ha Totti e De Rossi a diposizione (io invece no ci piango sempre sopra), e lotta sempre per fare risultato. Faremo i conti alla fine del campionato, come dice Luis Enrique. Perché il punto non è quello che ci portiamo a casa, il punto è che una partita che non si può disputare perché le condizioni non lo consentono è un partita da rigiocare interamente. Per principio. (…)

Così com’era prima della grande pensata che stravolge senso e valori del calcio. Ma evidentemente c’è sempre un genio che si deve inventare regole innovative e deleterie. Mentre il calcio non ne ha bisogno. L’unico cambiamento giusto che è stato fatto dalla sua nascita mi è parso quello di non far decidere alla monetina lanciata in aria (ci è capitato anche questo) la trasformazione di un pareggio, dopo 90’, in una vittoria o una sconfitta. Se la partita del 14 gennaio non poteva giocarsi – scusate se insisto ancora un attimo su quest’aspetto – era perché il pallone non rimbalzava, perché non si poteva controllare l’entrata sull’avversario con il rischio di “azzopparlo”, perché non si vedeva nulla, e perché non si riusciva quasi a restare in piedi. E questo ben prima del fischio d’interruzione. Ma il Dio denaro su cui tanti sono pronti a sbraitare solo quando lo devono incassare i giocatori della Roma, o servono per comperare nuovi calciatori giallorossi, non deve essere messo in discussione. (…)

 

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