La Roma e Pjanic. Se va via Giotto basterà Gerson?

La Roma e Pjanic. Se va via Giotto basterà Gerson?

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La Gazzetta Dello Sport (A.Pugliese) – Nel calcio non si sa mai. E ha ragione Miralem Pjanic, mai dare per scontato qualcosa. Nonostante Pallotta sia stato chiaro, «Pjanic e Nainggolan non si vendono». Se però su Radja a Trigoria hanno la possibilità dell’ultima parola, su Mire no. Colpa di una clausola di rescissione da 38 milioni di euro apposta su di un contratto che scade nel 2018. In soldoni, chi vuole Pjanic può presentarsi con quei soldi lì (e con l’assenso del giocatore) e portarselo via. A prescindere dalla volontà del club. Se poi Pjanic resterà, allora bisognerà mettersi subito a tavolino per rinnovargli il contratto. Pena il rischio di arrivare a un anno dalla scadenza con la paura poi di perderlo a parametro zero. E tra 38 milioni e zero c’è una bella differenza.
L’ALTERNATIVA – Nel caso Pjanic dovesse andare, però, la Roma pensa di avere già trovato una potenziale alternativa. È quel Gerson sbarcato a Trigoria a gennaio e poi tornato in Brasile, alla Fluminense. «Ora sta giocando male, ma io ci conto. È fortissimo», ha detto giorni fa il d.s. Walter Sabatini. Dichiarazioni a cui hanno fatto seguito quelle del d.g. Mauro Baldissoni: «Gerson è considerato il miglior talento a livello mondiale tra i centrocampisti Under 20, almeno così ci ha riferito chi lo voleva a tutti i costi, come il Barcellona». Nel caso: toccherà a lui raccogliere l’eventuale eredità di Pjanic? Potrebbe essere, seppure caricare subito di tali responsabilità un ragazzo che il 20 maggio compirà 19 anni potrebbe essere pericoloso. Anche se, ad onor del vero, Pjanic sbarcò a Roma che aveva da poco 21 anni, non molto di più. Ed a 19 era già titolare nel Lione e protagonista in Champions. 

CIFRE DA CHAMPIONS – Tra l’altro, con il gol segnato al Chievo, Pjanic in questo campionato è arrivato a 10 gol e 8 assist. Se si pensa che uno come Pogba ha segnato 8 reti e prodotto 9 assist o Hamsik 5 gol e 7 assist (con i due di Torino) si capisce come l’incidenza del bosniaco sulla stagione della Roma sia altissima e forse anche imprescindibile. Del resto, parlano chiaro anche le statistiche: Mire crea 2,38 occasioni a gara, più del doppio della media nel ruolo), regala 0,34 assist, il quadruplo dei suoi colleghi, verticalizza 19,31 volte (rispetto all’11,01 di media) e — soprattutto — ha un apporto importante anche in fase difensiva, come dimostrano le 4,97 palle recuperate a partita (rispetto ai 4,67) e i palloni intercettati (1,53 contro 1,32). In buona sostanza, dunque, regala alla Roma un apporto importante anche laddove è sempre stato criticato: cioè nella fase di contenimento, nella voglia di sacrificarsi e in quella di correre anche per gli altri. E non è un caso, infatti, che risulti sempre tra i giallorossi che a fine partita hanno corso di più.
LA VISITA DI BENATIA – Pjanic che, tra l’altro, ieri si è visto con uno dei suoi amici più stretti, quel Mehdi Benatia che tanti tifosi romanisti vorrebbero rivedere presto in maglia giallorossa. Benatia ieri era in città (si è affacciato anche agli Internazionali d’Italia) e ci resterà anche oggi. Sempre ieri si era diffusa anche la notizia che l’attuale difensore del Bayern si fosse visto con Ricky Massara, braccio destro di Sabatini, notizia però smentita in maniera netta a Trigoria. Che a Benatia piaccia l’idea di tornare a Roma è cosa risaputa, come è noto che a Trigoria ci hanno anche pensato su in passato. Oggi, però, sembra tutto più difficile. Per l’età, il costo e i recenti infortuni del difensore marocchino. «Si sta offrendo a molte squadre italiane, ma le possibilità che torni al momento sono poche», ha detto Sabatini giorni fa. Non nulle, però.

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