La Roma si sente grande

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Il Messaggero – «Siamo da triplete». La battuta, perché così va presa, è di Marco Borriello sull’aereo che nella notte tra giovedì riporta la Roma a casa da Torino. «Triplete» dice il centravanti con la faccia di chi comunque vorrebbe provarci. Non costa niente, a questo punto. Perché eliminata anche la Juve in Coppa Italia, il gruppo di Ranieri, sette successi in otto partite dal 12 dicembre 2010, è in piena corsa su tre fronti. Domani a Bologna è di nuovo campionato (Malesani ha cinque assenti sicuri e Di Vaio influenzato), il 16 febbraio la gara d’andata degli ottavi di Champions contro lo Shakhtar Donetsk. Jack Sparrow, così battezzarono SuperMarco a San Siro paragonandolo a Johnny Depp dei Pirati dei Caraibi, pensa ad alta voce e in fin dei conti è testimone del nuovo clima che si respira nello spogliatoio giallorosso. «Perché adesso, in partita, ci comportiamo sempre da grande squadra», spiega il centravanti. Che sa bene di che cosa è capace la Roma di questi tempi: «Come vedete, non costruiamo troppe occasioni, ma quelle che ci capitano le sfruttiamo sempree. Siamo cinici, spietati e…». I complimenti non li fa a se stesso o agli altri attaccanti. «Con quei colossi dietro, è durissima per tutti. Abbiamo campioni lì in difesa, con loro non si passa. Gol, dunque, e riducendo i rischi. Così si vince». Non è solo lui a esaltare la forza, inizialmente inespressa, di questa rosa costruita per essere competitiva in Italia e in Europa. Se Borriello è l’acquisto al fotofinish del mercato estivo, anche un altro dei nuovi, Fabio Simplicio, non intende nascondersi. Con una frase che non è a effetto ma di sostanza. «Se continuiamo a giocare così, compatti e ordinati, possiamo far male a chiunque. Anche all’Inter che resta sempre la formazione più completa». Il brasiliano è l’immagine della Roma con il sorriso per la striscia positiva che sta certificando il valore assoluto dell’organico con cui si può sbizzarrire Ranieri. I risultati a raffica fanno bene alla tribù dei musi lunghi di qualche settimana fa. Borriello, solo allenamenti differenziati dopo il Cagliari, va in panchina a Torino, sorte toccata nelle due partite precedenti, contro la Lazio in Coppa Italia e contro il Cagliari in campionato, a Menez e Vucinic, utilizzati dal primo minuto contro la Juve. In pochi giorni rotazione non fa più rima con esclusione. Poco turn over e mirato. Non solo al momento del singolo o alle caratteristiche degli avversari: il tecnico di San Saba guarda al minutaggio, considerando gli impegni ravvicinati. Tornerà titolare Totti a Bologna, magari per far coppia con Borriello, in campo solo per un tempo giovedì sera. Può uscire Vucinic, l’unico degli attaccanti ad aver giocato i 96 minuti di Juve-Roma. Menez, se assorbirà la botta alla coscia, potrebbe anche partire dall’inizio. La decisione stamattina. Il francese non sta bene e di conseguenza, con Brighi indisponibile, conferma per i quattro centrocampisti della ripresa: Perrotta, De Rossi, Taddei e Simplicio. «Contro il Bologna tocca a me» avverte Juan. Perché Ranieri deve scegliere anche chi tenere fuori tra Mexes, al top, e Burdisso senior. Dovrebbe uscire l’argentino, mentre Mexes potrebbe riposare contro il Brescia. Da lunedì, anche Pizarro tornerà in gruppo, leader in più per la seconda parte della stagione.

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