Li abbiamo fatti a strisce

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Il Romanista – Mexes a torso nudo nel gelo di Torino che prima scambia la maglia con Del Piero e poi prende per mano tutti i compagni per andare a festeggiare sotto al settore ospiti, Burdisso che si prende a schiaffi con Perrotta, Bruno Conti che abbraccia chiunque gli capiti a tiro, Vucinic che torna nello spogliatoio con un sorriso grande così. E’ la notte del trionfo romanista: due a zero in casa della Juve, semifinali di Coppa Italia raggiunte (contro l’Inter, 20 aprile-11 maggio le date), quarta vittoria consecutiva in appena dieci giorni. La differenza, all’Olimpico di Torino, l’hanno fatta i campioni. La Roma lì ha, in ogni reparto. La Juve no. Anzi, tolto forse Del Piero, ha una rosa di sopravvalutati giocatori, capaci, ieri sera, di prendere soltanto a calci tutti i talenti romanisti.

Non è bastato. E tutti a casa. Alè. Claudio Ranieri sceglie di partire con due sole punte, rapide e tecniche, in grado di ripartire mettendo in difficoltà la retroguardia della Juve. Spazio quindi a Menez e Vucinic, con Borriello che parte dalla panchina. In difesa Juan lascia il posto a Burdisso al fianco di Mexes, a centrocampo con De Rossi e Perrotta ci sono Brighi e Simplicio. La prima azione porta la firma proprio di Menez e Vucinic: il francese, che agisce a sinistra, mette in mezzo per Mirko che tenta il passaggio filtrante per Brighi, ma Storari è rapido ad anticiparlo. Al 4’ ancora palla a Menez che a centrocampo viene steso da Felipe Melo, fischiatissimo dal suo pubblico così come Amauri. Jeremy viene trattato con le cattive dai bianconeri e al 10’ è Grygera a scalciarlo da dietro. L’arbitro sorvola su un possibile cartellino giallo, Menez non accetta la mano dell’avversario e riprende a giocare. Al 15’ si vede per la prima volta Julio Sergio, bravo ad intervenire su
Amauri lanciato a rete da un passaggio filtrante. Un minuto più tardi la Roma sfiora il vantaggio: angolo di Menez, Burdisso anticipa tutti e palla a lato di un soffio.

Grande occasione romanista al 18’: Menez, spostato a destra, passa a Vucinic che dal limite tira, Storari non trattiene ma Simplicio, appostato a poca distanza, non è rapido a ribattere a rete. Passa qualche minuto e Mirko Vucinic fa tremare i tifosi giallorossi: dopo un fallaccio di Felipe Melo rimane a terra dolorante alla caviglia: si scaldano immediatamente Taddei e Borriello, ma il montenegrino decide di provare. E, alla prima occasione, rende pan per focaccia allo juventino (Damato sorvola, come aveva fatto in precedenza). I tanti falli dei giocatori bianconeri non piacciono a Philippe Mexes ma De Rossi, visto che il francese è già ammonito, provvede a calmarlo. Al 40’ primo cambio della partita: Brighi, problema muscolare alla coscia destra, lascia il posto a Taddei mentre Menez è di nuovo costretto a chiedere le cure del medico dopo l’ennesimo fallo dei bianconeri. Che, allo scadere, hanno persino il coraggio di protestare dopo che Damato non ammonisce Taddei per un fallo su Del Piero.
Nella ripresa Delneri toglie Amauri e inserisce Krasic, mentre Ranieri toglie Menez per Borriello. Una staffetta pronosticata alla vigilia, ma resa necessaria soprattutto dai colpi ricevuti dal francese nel primo tempo. Al 3’ la Roma si affaccia dalle parti di Storari, ma il colpo di testa di Simplicio, servito da Borriello, è debole e
centrale. Al quarto d’ora si vede Krasic, ma Burdisso prima e Riise poi sono perfetti nell’anticiparlo.

La partita sembra addormentarsi ma al 20’ ci pensa il genio di Mirko Vucinic a svegliarla con un meraviglioso tiro di interno destro a giro che arriva direttamente all’angolino laddove Storari, e nessun altro, può arrivare. Dopo 5 minuti la Roma potrebbe raddoppiare ma con un gran colpo di reni Storari nega la gioia del gol a Mexes, bravo a colpire di testa. La Juve spinge, Krasic si conferma degno erede di Nedved non solo per i capelli biondi e conquista una punizione dalla tre quarti per un presunto fallo di Burdisso. Del Piero batte ma l’argentino e Mexes, con l’aiuto di Cassetti, spazzano via. Al 40’ la Juve reclama un calcio di rigore per fallo di Mexes su Del Piero ma Damato lascia giocare tra le proteste bianconere. E’ l’ultima occasione juventina perché al primo minuto di recupero Taddei chiude i giochi con una grande rovesciata. Il gol arriva proprio sotto al settore ospiti dove 50 romanisti festeggiano con la squadra. Sciarpe al vento e Voglia di stringersi un po’ cantata a squarciagola. Un trionfo. Anzi, per dirla con le parole di un tifoso romanista presente in tribuna «’na scampagnata».

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