Marino da Pallotta per lo stadio

Marino da Pallotta per lo stadio

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130812114048-james-pallotta-single-image-cutIL TEMPO (A. AUSTINI) – Visita ricambiata al di là dell’oceano. Dopo averlo ricevuto due volte in Campidoglio per avviare l’operazione «Stadio della Roma», ieri Ignazio Marino ha incontrato James Pallotta a «casa» sua: il sindaco è passato per Boston, dove ha partecipato a un convegno sulla mobilità sostenibile, e non poteva non sfruttare l’occasione per un saluto al presidente romanista. Una chiacchierata informale andata in scena ieri pomeriggio davanti a un drink con tanto di foto pubblicata dal sindaco su Twitter con il commento: «Stiamo lavorando a un progetto importante per Roma».

Un incontro che arriva a tre giorni dalla consegna ufficiale in Comune dello studio di fattibilità da parte degli uomini di Parnasi mentre la prossima settimana la «squadra» amministrativa coordinata dall’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo analizzerà per la prima volta il progetto. La legge «impone» una risposta entro 90 giorni e Marino ha garantito di nuovo a Pallotta il rispetto dei tempi. D’altronde la Roma e la Parsitalia di Parnasi hanno fatto di tutto per evitare problemi in partenza: esaudita la richiesta del Comune di farsi carico di tutti gli interventi necessari nella zona dove dal 2017 dovrebbe sorgere lo stadio. Dal prolungamento della metro B con una nuova stazione dedicata ai tifosi, al potenziamento delle strade (svincolo sul Raccordo, ponte sul Tevere e Ostiense allargata), gli americani hanno deciso di accollarsi una spesa complessiva 1 miliardo di euro, di cui solo un quarto destinati all’impianto di per sé.

È il progetto cardine per il futuro della Roma, ma Pallotta non perde di vista gli altri settori. Ad esempio i media. «Scovare i tifosi nel mondo è il nostro obiettivo: sappiamo di avere un piccolissimo seguito di tifosi in Asia e nel Medio Oriente e stiamo partendo da lì. Abbiamo assunto persone per la televisione e la tecnologia – ha spiegato alla Reuters –ora dobbiamo prendere un esperto di social media». Gli acquisti non spettano solo a Sabatini.

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