Mattia e Lorenzo il gol e l’esordio «Fateci gioire»

Mattia e Lorenzo il gol e l’esordio «Fateci gioire»

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CORRIERE DELLO SPORT – A. POLVEROSI – Non è facile far risaltare il meglio di questa partita, ma se uno ci prova si deve comunque fermare a tre nomi: Insigne per come è entrato, Destro per il gole Marchisio per tutto il resto. Più spazio merita il grigio di questa partita. E il grigio è anche il primo tempo da trequartista di Alino Diamanti, bocciato da Prandelli e non soddisfatto di quanto è successo prima e dopo la sfida con la Polonia.

IL GIOVANE INSIGNE -Prima l’esordio di Insigne che può dare a questa Nazionale una bella svolta in attacco. «Debuttare a 21 anni in Nazionale, in mezzo a questi campioni, non è facile, ma al tempo stesso è fantastico. Ancora non ci credo… Prandelli mi ha detto: “Stai tranqiillo e fai quello che sai fare». Gli parlano di un grande futuro in azzurro, lui si illumina: «Fa piacere quando la gente che ti acclama. Potevamo fare meglio? Forse, ma è importante che io abbia giocato bene e che l’Italia abbia vinto. La dedica per il debutto? Alla mia ragazza Genny e alla mia famiglia». Che è molto calcistica. Lorenzino sorride: «Spero di ritrovare i miei fratelli qui in Nazionale». E scherza anche sul numero che aveva sulle spalle, il 17, che, indossato da un napoletano, fa ancora più effetto. «Ma nel Napoli ce l’ha Hamsik, quindi…». A proposito del Napoli ha una sola speranza: «Che il San Paolo abbia di nuovo un bel terreno».

IL PRIMO GOL – Come il primo amore, non si dimentica mai. Mattia Destro l’ha segnato al primo attacco della Nazionale. «E’ stato bravo Marchisio a cogliere il mio movimento e a mettermi la palla sul punto giusto. Il gol è stato una bella soddisfazione perché in Bulgaria avevo sprecato due occasioni. No, non era fuorigioco e me lo tengo tutto». Aggiunge: «Dopo aver segnato la prima rete in Nazionale, ora spero di segnare la prima anche nella Roma». Ma domenica non ci sarà Osvaldo. «Noi ci conosciamo bene e giocare insieme è stato più facile. Perché solo 2-0? Abbiamo giocato contro una squadra chiusa e dietro erano molti compatti». Primo tempo da attaccante centrale, ripresa a destra, come nella Roma di San Siro. «Io voglio imparare a giocare in più ruoli, per me va bene sia a destra che al centro, anche se in mezzo mi trovo un po’ meglio, ma voglio provare anche a fare l’esterno. Come giocherò nella Roma? Chiedete a Zeman, per ora gioco largo a destra». Per gli amanti (e le amanti) del look, un ultimo annuncio: «In settimana mi taglio la barba perché mi hanno detto tutti di tagliarla». Restando alla Roma, questa è la spiegazione di Osvaldo alla sua deludente partita: «In avanti c’era meno spazio. Abbiamo dominato, ma senza spazi per gli attaccanti è dura. Sono contento per il risultato, dovremo abituarci a partite contro formazioni chiuse. Mi sono trovato bene sia col trequartista che con l’attacco a tre. Nella ripresa la squadra è cambiata perché Insigne puntava l’avversario e lo saltava. C’erano più spazi con lui».

 

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