Nations League, Mancini a testa bassa: operazione finale

Nations League, Mancini a testa bassa: operazione finale

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La squadra è carica, l’avversario è di livello, i biglietti sono esauriti. C’è grande attesa per la sfida odierna tra Italia e Spagna – diretta tv su Rai Uno a partire dalle 20.30 – che vale l’accesso ala finale di Nations League. Sono passati tre mesi esatti dalla semifinale degli Europei, in cui le due squadre si equivalsero fino alla serie dei rigori che premiò gli Azzurri. Nell’occasione, grande merito fu di Donnarumma, questa sera a San Siro osservato speciale. Da quella vittoria sono passati appena novanta giorni, l’Italia ha trovato consapevolezza nei propri mezzi, la Spagna ha sbandato un po’ perdendo la prima partita delle qualificazioni mondiali contro la Svezia prima di riprendere il consueto cammino lastricato di successi.

Prima o poi, l’Italia perderà. L’anatema lanciato dal ct spagnolo Luis Enrique è stato accolto con un sorriso da Roberto Mancini: sa che è una verità ineludibile, a patto che arrivi il più tardi possibile. «Luis Enrique ha ragione – sottolinea Mancini in conferenza stampa – prima o poi perderemo, ma intanto vogliamo vincere la partita contro la Spagna per andare in finale di Nations League. Siamo un’ottima squadra, dobbiamo lavorare ancora molto per continuare a vincere. Personalmente vorremmo continuare a farlo, almeno fino alla fine di dicembre 2022».

Come scrive il Tempo, l’obiettivo è il prossimo Mondiale in Qatar, ma il confronto odierno contro la Spagna è un derby latino ricco di argomenti più che di talenti; da una parte mancheranno Immobile e Belotti, con il ct azzurro costretto a trovare una soluzione per il reparto avanzato, dall’altra le assenze saranno addirittura sette – tra cui Morata, Dani Olmo e Jordi Alba – con Luis Enrique criticassimo in patria per aver escluso dalla lista dei convocati il laziale Luis Alberto e il milanista Brahim Diaz. «La Spagna – ammette Mancini – agli Europei ci mise in difficoltà sul possesso palla, loro sviluppano questo tipo di gioco da 20 anni e da questo punto di vista sono più avanti di noi. Noi dovremo migliorare questa situazione di gioco, essere più veloci nel giro palla, maggiormente rapidi nello sviluppo della manovra. Davanti a noi abbiamo ancora 14 mesi, saranno mesi importanti: da qui in avanti dovremo giocare sempre meglio, voglio una squadra offensiva, ma al tempo stesso bilanciata».

Le assenze di Immobile e Belotti hanno creato un problema di non facile soluzione; alla fine il ct dovrebbe optare per un centravanti di movimento come Insigne, spalleggiato da Chiesa a destra e dal romanista Pellegrini a sinistra. A centrocampo – così come in difesa -lo schieramento azzurro sarà invariato; davanti a Donnarumma ci saranno Bonucci e Chiellini, sugli esterni – considerate le assenze di Florenzi e Spinazzola per infortunio – ci saranno Di Lorenzo ed Emerson. Barella e Verratti saranno gli interni di centrocampo dove Jorginho terrà ben saldo il timone di comando: la rotta è tracciata, c’è una finale all’orizzonte.

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