Quel 4-3 a Rieti a porte chiuse…

Quel 4-3 a Rieti a porte chiuse…

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IL ROMANISTA – M. IZZI – E’ stato di gran lunga il Roma–Cagliaripiù spettacolare della storia, una partita incredibile fatta di pali, occasioni da gol, rimonte, contro-rimonte e contro-contro-rimonte.

Metteteci anche sette reti, con quella decisiva realizzata da Totti al 91’ su calcio di rigore e avrete un’idea di quello che accadde sul neutro del Manlio Scopigno di Rieti l’8 febbraio 2006. Che sarebbe stata una partita epica si era capito già dalle notizie del meteo del sabato notte. Al tramonto a Rieti il termometro segna meno tre gradi. Sul Terminillo, a 22 Km di distanza, si arriva addirittura a meno 12. L’appello ai tifosi della Roma è tambureggiante: «La gara è rigorosamente a porte chiuse, inoltre farà un freddo micidiale. Restate a casa!». Invece quando arriva il tramonto a ridosso del cancello che fa da cerniera tra la tribuna Valle Santa e la Curva Sud dello stadio, si sono sistemati circa 300 tifosi giallorossi. Pioviccica, ma il freddo che entra nelle ossa non è tanto quello del meteo, quanto quello per la partenza a razzo dei sardi. Dopo una bella conclusione da 30 metri di Aquilani, salgono infatti in cattedra Conti e compagni, che dopo 20’ scarsi di gioco sono già in vantaggio per 2-0. Suazo e Langella hanno messo in enorme difficoltà la retroguardia della squadra di Spalletti sferrando un uno-due micidiale.

La Roma però, a caccia della sua ottava vittoria consecutiva, non è squadra da arrendersi. Al 25’ una magia di Aquilani, permette a Totti d’entrare in possesso di palla, defilato sull’out di sinistra. Il capitano copre la palla mentre mezzo Cagliari, come se si fosse alla carica di Nikolajewka, si precipita su di lui, quindi, come dice Osvaldo “vede” cose che gli altri umani sul terreno di gioco non possono vedere, e mette al centro dell’area per l’accorrente Perrotta. Il numero 20 della Roma tocca di piatto destro e mette in porta il 2-1 che ridà calore ed entusiasmo alla torcida dei tifosi romanisti. L’area del Cagliari a questo punto diventa un Luna Park monotematico, tutto dedicato al tiro a segno. Totti colpisce un palo, quindi si presenta davanti all’ex Chimenti che compie un grandissimo gesto tecnico respingendo il tiro del capitano in corner. Siamo al 35’ sulla battuta dell’angolo, Panucci confeziona un assist per De Rossi. Daniele, come una mareggiata, in caduta, impatta di testa e pareggia.

Dopo la rete si assiste ad una delle scene più esilaranti della storia del calcio, con Totti che, dalla gioia, mitraglia di schiaffetti la pelata di “Zucchina” Chimenti. Il portiere è un grande amico di Francesco e accetta con rassegnazione lo scherzo, senza sapere che il duello con l’illustre avversario è appena iniziato. Intanto se qualcuno dava già per liquidato il Cagliari deve toglierselo immediatamente dalla testa. Al 55’ una punizione angolata di Daniele Conti sfiora un difensore giallorosso e finisce alle spalle di Doni. Tutto da rifare. La situazione non viene certo facilitata quando alla mezzora della ripresa l’arbitro Girardi espelle Bovo per somma d’ammonizioni. Spalletti getta il cuore oltre l’ostacolo e spedisce nella mischia anche Montella, che manca dai campi di gioco da quasi due mesi e mezzo. Al 79’, però, arriva il calcio di rigore per la trattenuta in area di Canini su Totti. E’ proprio il numero 10 a trasformare: Chimenti intuisce ma la botta non gli lascia scampo.

L’arrembaggio finale è da infarto: all’88’ Montella pesca De Rossi che scarica di destro dall’interno dell’area, Chimenti, però, fa il miracolo e devia sul palo. Forse non resta neanche più l’energia per sperare che possa accadere ancora qualcosa, ma proprio al 90’, Pisano, entrato da poco, trattiene Alvarez in piena area, causando ingenuamente un nuovo penalty. Il cancello dietro cui sono assiepati i tifosi della Roma è da 15’ una polveriera ma ora il fragore che si alza dall’esterno, in quel piccolo settore dell’ antistadio, è una vera bolgia. Francesco parte (mentre Mexes si volta e si mette in ginocchio per non guardare) scegliendo lo stesso angolo, Chimenti va ancora più vicino all’impresa, sfiora il pallone che però, per la quarta volta, finisce alle sue spalle. Il meglio, però: “Deve ancora venire”, perché Totti, De Rossi, e tutta la squadra, riserve comprese, si precipitano ad esultare a ridosso del cancello dove s’intravedono i tifosi giallorossi. De Rossi picchia le grate di ferro come il primo Clay, il volto di Francesco è trasfigurato dall’urlo della vittoria. Non c’è Italia–Germania 4-3 che tenga, meglio Rieti che Città del Messico… L’indomani, Il Romanista titolava: “8 in storia!”

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