Roma caos, Totti e Spalletti a muso duro

Roma caos, Totti e Spalletti a muso duro

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La Stampa (M.Birolini – M.De Santis) – Un tiro, un gol. Tanto basta a Francesco Totti per salvare la Roma, che a Bergamo si porta sul 2-0 in 27 minuti ma poi spegne la luce e agguanta il 3-3 all’85’ con il destro provvidenziale del capitano, appena entrato. Per Totti è il secondo gol in campionato, non andava a bersaglio dal settembre scorso. Un bel segnale spedito a chi lo vorrebbe mandare in pensione al termine della stagione. La gioia del numero dieci evapora però negli spogliatoi, in un ruvido botta e risposta con Spalletti. Il tecnico, espulso nel finale per proteste ed evidentemente furioso per aver perso l’occasione di portarsi a soli tre punti dal Napoli, inveisce contro i suoi: «Non vi siete stancati di non vincere niente da venti anni?». Il capitano ascolta e replica rivendicando i suoi meriti, con una frase che suona più o meno così: «Lo dici a me che ho fatto gol?». Apriti cielo,Spalletti ricambia a muso duro. Vola qualche parola forte, ma tutto finisce qui. In particolare, il tecnico non aveva gradito i secondi persi da Totti ad esultare dopo il pareggio: in campo si era sbracciato platealmente per invitare la squadra a tornare di corsa a centrocampo e tentare di vincere la sfida.

Scontro totale – Dopo la tempesta torna la quiete, ma l’eco dello scontro verbale arriva fino in sala stampa, dove l’allenatore sembra minimizzare l’ennesima prodezza del numero dieci: «Francesco ha un piede fantastico, si sa. Ma devo guardare anche altre cose… ». Arriva anche la puntualizzazione: «Non è stato lui a raddrizzare la gara, ma la reazione della squadra. Non è mai un giocatore a farti vincere le partite, semmai te le fa perdere…». Parole non proprio dolcissime. Il tecnico, semmai, si coccola Dzeko, nonostante in campo si sia divorato palle gol in quantità industriale, l’ultima proprio su assist di Totti. Addirittura, Spalletti indica nel capitano una presenza ingombrante che pesa psicologicamente sul bosniaco. «Edin può fare di più. Ma forse patisce i troppi discorsi che si fanno per creare un dualismo con Totti». Eppure, senza il capitano la Roma molto probabilmente avrebbe perso. I giallorossi non hanno capitalizzato il doppio vantaggio iniziale scolpito da Digne e Nainggolan, facendosi rimontare e ribaltare dagli ex: gol diD’Alessandro, talentino sbocciato a Trigoria, poi doppietta dell’incompreso Borriello. Davanti a taccuini e microfoni, Spalletti è entrato duro sui suoi. «Roma è tentatrice, c’è il sole e fa pensare alle vacanze. Qualcuno è distratto, trarrò le mie conclusioni». Poi il tecnico è salito sul pullman, sedendosi nella fila davanti a Totti. Senza dire una parola.

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