Roma, gli errori del club

Roma, gli errori del club

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CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – Tre derby su tre persi. E ora vallo a spiegare ai tifosi. Tanto per cominciare il pubblico giallorosso ha fischiato la squadra al fischio finale della partita persa con la Lazio. Ma ora, se già non era accaduto fino a questo momento, sono tirate in ballo le responsabilità della società, intesa soprattutto come dirigenti. Su tutti, ovviamente, il direttore generale Franco Baldini e il direttore sportivo Walter Sabatini. In questo senso sarà importante seguire quanto accadrà in questo fine settimana, quando è previsto l’arrivo nella Capitale di Mark Pannes, braccio destro del presidente giallorosso Pallotta: e non è esclusa la presenza del numero uno della Roma. La proprietà arriva per capire cosa sta accadendo e per verificare il valore del lavoro di Zeman. Per quanto riguarda la panchina possono esserci novità, soprattutto se tra una settimana la partita col Torino dovesse andare male. (…)

PROBLEMI – Alla fine del derby il massimo dirigente giallorosso Baldini, prova a fare il punto. Più o meno i temi che saranno affrontati con il presidente Pallotta: «Capisco la delusione dei tifosi, fa male a loro ma anche a noi. La squadra ha fatto di tutto, fino al novantaduesimo. Credo ci siano cose positive, la squadra ci ha messo tutto fino a sfiorare la clamorosa rimonta. Che avessimo da migliorare tantissimo, con tanti giocatori nuovi, è stato detto da tutti noi. Siamo in difficoltà, gli episodi ci puniscono e non abbiamo lo stato d’animo giusto. La nostra amarezza è grande». Baldini, dopo poco più di un anno di ritorno a Trigoria, appare stanco: «La stanchezza è normale quando non ci sono i risultati. Non sto qui a dire che va tutto bene e che ho l’entusiasmo di sempre. Ma più che per me stesso, mi scoccia che il messaggio da trasmettere non è supportato dai risultati». E in effetti senza risultati qualsiasi messaggio diventa difficile da inviare.

FORTUNA – Ma certo è che una nuova mentalità, basata su una visione quasi utopistica del calcio tanto è composta di buoni propositi e idee più affascinanti che redditizie, non può certo fare affidamento sulla fortuna. E invece Baldini… «Probabilmente manca un po’ di buona sorte, ci sono due o tre partite che gridano vendetta, le avremmo potute concludere con altri punteggi e invece abbiamo commentato delle sconfitte. Inoltre contro la Lazio in alcuni momenti non si poteva giocare. Io sono sicuro che l’allenatore vuole insegnare un buon calcio e il gioco in realtà a noi non manca. Siamo stati puniti da episodi davvero sfavorevoli, tempo compreso, che ci ha penalizzato dopo i primi venti minuti in cui giocavamo veramente bene. La nostra squadra ha bisogno che la palla possa rotolare propriamente sul campo. Sicuramente per sistemare i meccanismi occorre tempo, non è però che da Luis Enrique a Zeman la filosofia sia cambiata di molto».

PEGGIO – In effetti no, da Luis Enrique a Zeman non è cambiato poi molto. I risultati, quelli che poi determinano l’andazzo di tutte le altre cose, sono più o meno quelli. Anzi, in questo secondo anno di nuova proprietà la Roma è anche peggiorata. Il rischio è quello della terza stagione consecutiva senza competizioni europee, dopo che per quindici anni non erano mai mancate. E ora vallo a spiegare ai tifosi…

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