GAZZETTA DELLO SPORT (C. ZUCCHELLI) – Proprio ieri, ai microfoni di Roma Radio, Leandro Cufré ha detto che il ricordo più bello della sua permanenza a Roma è stato «il record delle 11 vittorie di fila con Spalletti». Non c’era mai riuscito nessuno, prima, e quella striscia nella stagione 20052006 ebbe un sapore speciale perché alla decima vittoria ci fu l’infortunio di Totti. Inevitabile, quindi la dedica per lui la partita successiva, quel derby firmato Taddei e Aquilani, che lui seguì con le stampelle a bordo campo.
COME CAPELLO Non solo: centrare l’ottavo successo di fila all’Olimpico significherebbe, per Garcia, mettersi al pari di Ranieri (20102011), e Capello (1999 2000). In tutti e due i casi, e lo scaramantico Garcia magari lo noterà, lo scudetto non è arrivato. Non è arrivato neanche nel 20092010, nel 20062007, nel 19291930 e nel 19301931, quando le vittorie casalinghe di fila furono 9. Il tricolore, invece, è arrivato nel 19821983, quando la squadra allenata da Liedholm arrivò a 10. Tra la seconda e la ventiduesima giornata la formazione che a fine stagione avrebbe vinto lo scudetto riuscì a battere sul proprio campo: Verona, Ascoli, Cesena, Pisa, Fiorentina, Inter, Genoa, Cagliari, Sampdoria e Napoli. A frenare la corsa, neanche a dirlo, la rivale storica, soprattutto di quegli anni, e cioè la Juve, che si impose 21 all’Olimpico coi gol di Platini e Brio, che ribaltarono la rete di Falcao. Quello del Barone non è però il record di gare consecutive vinte dalla Roma nel suo stadio. Davanti a Liedholm c’è infatti Spalletti, che nel 20072008 colse 12 successi di fila in casa. VUCINIC E
DIAMANTI La Roma iniziò vincendo il derby 32 il 31 ottobre 2007 con gol di Vucinic, Mancini e Perrotta e poi sconfisse Udinese, Cagliari, Sampdoria, Catania, Palermo, Reggina, Fiorentina, Parma, Milan, Empoli e Genoa, battuto, come la Lazio, sempre 32. Ad interrompere la striscia fu il Livorno, che fermò i giallorossi con Diamanti. A portare in vantaggio la Roma fu Vucinic e la giornata fu stregata anche per l’infortunio al crociato di Totti. Dei tre protagonisti di quella partita, il capitano, a 38 anni, è ancora l’unico che gioca ad alti livelli visto che Diamanti e Vucinic, entrambi 7 anni in meno di Totti, sono già emigrati in Cina e negli Emirati Arabi. Singolare. O forse no, conoscendo come vede il calcio, e la vita, il capitano della Roma.