Sorriso Roma: Salah è super

Sorriso Roma: Salah è super

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Corriere dello Sport (R.Maida) – Dimenticare Lulic è un esercizio che molti romanisti hanno imparato a fare dopo il maledetto derby di Coppa Italia. Ma nel caso di Mohamed Salah, che all’epoca del 26 maggio giocava nel Basilea, il significato è dolorosamente individuale. Nella partita d’andata proprio un fallo di Lulic, una brutta entrata sulla caviglia, ha rovinato a Salah i due mesi successivi di campo tra convalescenza e rieducazione, negandogli la soddisfazione di vivere fino in fondo la vittoria nel primo derby romano. Il duello domenica non si ripeterà, visto che Lulic è squalificato, e sembra un segno: stavolta Salah sarà l’arma principale a cui Spalletti si affiderà per sorprendere la Lazio.

LA PAURA – E pazienza se potrà allenarsi e concentrarsi sul derby soltanto a cominciare da giovedì. Prima Salah si dovrà dedicare alla sua nazionale, l’Egitto, che vuole eliminare la Nigeria dalle qualificazioni per la Coppa d’Africa 2017. Appuntamento oggi ad Alessandria (d’Egitto, ovviamente). Tre giorni fa si è giocato il primo round a Kaduna, in Nigeria, e non è stata per niente una bella esperienza: Salah ha segnato il gol del pareggio (1-1 ) al novantesimo. E pochi istanti più tardi ha avuto a disposizione un comodo contropiede per certificare il sorpasso. Ma l’arbitro, Janny Sikazwe dello Zambia, ha fischiato la fine tra le proteste veementi dei giocatori egiziani. Si potrebbe definire una scelta inspiegabile. E invece un motivo c’era, molto serio: nello stadio, che può ospitare 25.000 spettatori, erano entrate 40.000 persone, arrampicate e stipate dappertutto. Le foto arrivate dall’Africa mostrano tifosi seduti sulle tettoie, sui maxischermi, sulle torrette dei riflettori. Altri, per ragioni di sicurezza, sono stati spostati a terra, a bordo campo. Ed è proprio lì che a tempo scaduto, per la delusione del pareggio egiziano, qualcosa stava pericolosamente bollendo.
SOLLIEVO – E’ lo stesso Salah ad averlo raccontato ai media arabi, con una frase significativa e solo apparentemente paradossale: «Sono contento di non aver segnato il 2-1. Ringrazio Dio per questo». Eh sì perché in un’atmosfera già surriscaldata dal primo gol, come avrebbe reagito la gente se la Nigeria avesse addirittura perso? «Ho temuto la reazione dei tifosi. Sono sincero. Meglio così». Salah è un ragazzo che ha sempre il sorriso stampato in faccia ma a Kaduna se l’è vista veramente brutta. Non ha apprezzato fino in fondo neppure la rete “buona”, la numero 25 in 41 partite con la nazionale egiziana, sapendo che nello stadio Ahmadu Bello non c’erano condizioni di sicurezza adeguate.

SPINTA – Tornando in Italia proverà a mettersi alle spalle anche questa brutta vicenda. Il derby sì, si può vivere con il solito sorriso. Non c’è nemmeno Lulic.

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