Spalletti contro Zeman, infortuni e Frosinone

Spalletti contro Zeman, infortuni e Frosinone

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Il Corriere della Sera (M.Colombo – L.Valdiserri) – Finora è stata la Roma di Sabatini, a giugno dovrà essere la Roma di Spalletti. Sono tempi di agitazione a Trigoria, tra risultati che non vengono, un mercato difficile e continui infortuni muscolari (ieri k.o. Torosidis e Digne, polpaccio e flessori della coscia, a dimostrazione che il problema non era l’ex preparatore Rongoni). Il presente non è semplice: c’è da preparare la gara contro il Frosinone in emergenza e così nessuna partita è facile. La Roma di Spalletti ci ha sbattuto il muso all’esordio contro il Verona, ultimo in classifica. Il futuro è un’incognita. Walter Sabatini potrebbe dare le dimissioni chiuso il mercato di riparazione. Il d.s. aveva legato il suo destino a quello di Garcia («Se affonda Rudi, affondiamo tutti») e le parole hanno un peso. Molti lo descrivono amareggiato.
A partire dal Bologna sono tanti i club che lo vorrebbero, ma lo vuole anche Pallotta: le plusvalenze sono vittorie per un club sotto il mirino della Uefa. La conferenza stampa di Spalletti, ieri, è stata dura. Parole dolci solo per El Shaarawy, che potrebbe debuttare. Poi, messaggi diretti per tutti. Per Zeman, che vede Totti intristire in panchina: «Rabbrividisco. Io gestisco la Roma, non il singolo. Per noi è la partita più importante, devo vincerla assolutamente, la paragono a una finale. Gioca chi mi dà più garanzie. Non voglio confronti con Zeman. Quando allenerà la Roma farà vedere che lui la gestisce bene». Per Salah, che deve cambiare marcia: «L’infortunio lo ha penalizzato, dopo che è rientrato non ha la brillantezza. La prima cosa che deve fare è tornare a puntare l’uomo». Per l’atteggiamento della squadra: «Bisogna azzardare di più. Se quando abbiamo la palla sulla mediana la riportiamo sempre sul portiere è difficile sviluppare azioni… La Juve ha riportato indietro pochissimi palloni, noi moltissimi. Siamo al di sotto delle nostre qualità, me compreso perché faccio parte anch’io della squadra». Per il lavoro dei preparatori atletici scelti da Pallotta: «Sono persone brave a organizzare e programmare. Poi, però, il lavoro da sviluppare si fa un po’ come mi pare». Per il nuovo acquisto Zukanovic: «Il mercato è così, bisogna montare sopra al momento che passa. È forte di testa, ha mestiere. Poi, se andiamo a fare una squadra che deve lottare per vincere titoli importanti, è un altro ragionamento». Per Gervinho: «Voleva andare via in tutti i modi e El Shaarawy voleva venire. Per me non c’è dubbio su chi serve». Spalletti sta prendendosi la Roma e le decisioni che verranno saranno sue, ma oggi c’è da battere il Frosinone.

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