LA GRANDE CORSA – La giornata di ieri di El Shaarawy (scelto il numero 22) è stata lunga, iniziata la mattina con le visite mediche tra il Policlinico Gemelli e Villa Stuart, proseguita con la firma del contratto (scadenza 2020, a 2,3 milioni di euro più bonus), i colloqui con Sabatini e Baldissoni, il primo allenamento e la conoscenza diTrigoria. Proprio lì dove si era già affacciato da fenomeno nel 2009 con il Genoa, segnando un eurogol a girare nella finale d’andata della Coppa Italia Primavera. La Roma per lui girerà al Milan 1,4 milioni di euro per il prestito, con un diritto di riscatto a giugno di 13 milioni. «L’impatto è stato positivo, spero di ripagare subito la fiducia di tutti — continua a Roma Tv —Gli ultimi sei mesi non sono stati positivi, ora voglio dimostrare tanto a tutto il calcio italiano. Ritroverò un palcoscenico importante come la Champions, anche se ora ci serve di fare punti in campionato. Uniti cercheremo di ottenere grandi risultati».
DUELLO TRA FARAONI – Nel gioco del destino, El Shaarawy si andrà a giocare il posto con Salah, di cui rappresenta l’alternativa sia nel 4-2-3-1 sia nel 3-4- 2-1. In comune, per ora, hanno in particolare l’amore per l’Egitto. «Un paese a cui sono molto legato, dove è nato e cresciuto mio padre. Appena posso ci vado con la mia famiglia, lì ho tutti i parenti». Anche se a Elsha, rispetto a Salah, piace giocare dall’altra parte del campo, come esterno sinistro. «È il ruolo che mi piace di più, dove posso partire largo per accentrarmi. Ma posso ricoprire tutta la fascia e giocare anche seconda punta. Deciderà Spalletti».
PEROTTI E NON – Intanto oggi potrebbe essere il giorno di Perotti. La Roma, dopo aver avuto la certezza delle garanzie bancarie dalla Cina per Gervinho, tra oggi e domani può chiudere anche la trattativa per l’argentino (prestito con obbligo di riscatto, in tutto 12 milioni). Poi sarà caccia al difensore centrale: Heurtaux, Neto, Rolando e Tonelli restano i nomi sul taccuino del d.s. Sabatini. A meno che non ne spunti uno a sorpresa.