AMARCORD – Pruzzo, Fiorini, melina… Poi alle 17.43 il fischio….

AMARCORD – Pruzzo, Fiorini, melina… Poi alle 17.43 il fischio….

SHARE

Un giorno atteso oltre quarant’anni. Un momento in cui una tifoseria, una città intera poteva finalmente far esplodere la propria gioia ed il proprio amore per quei colori e quella maglia. Se dici Genoa – Roma ad un romanista, lui sorriderà ti guarderà e ti pronuncerà una sola data: 8 maggio 1983.

La Roma arrivava al Luigi Ferraris di Genova dalla vittoria sull’Avellino di sette giorni prima firmata da due dei suoi giocatori simboli, Paulo Roberto Falcao ed il CAPITANO Agostino Di Bartolomei. Alla truppa del Barone Liedholm mancava un solo punto per conquistare quel titolo che la Juventus aveva tolto a Conti e compagni due stagioni prima. A fare da sparring c’era un Genoa bisognoso anch’esso di un punto per festeggiare la permanenza nella massima serie con un turno di anticipo. Chiaro che la paura fosse molta da parte di entrambe le squadre.

La Roma scese in campo con Tancredi tra i pali, Nela e Nappi sulle fasce con lo Zar Vierchowood e Righetti al centro della difesa. Carletto Ancelotti, il Divino Falcao ed il CAPITANO Di Bartolomei erano posizionati a centrocampo con Bruno Conti e Dodo Chierico a supportare il Bomber Pruzzo, che a Genova era di casa. E fu proprio il bomber, su assist di Ago, a portare in vantaggio la Magica dopo soli venti minuti di gioco: stacco imperioso e Martina battuto. Un brivido attraversò la schiena di tutti i tifosi: gelido per quelli geonani, infuocato per quelli giallorossi. A rimettere le cose a posto, per i rossoblu, ci pensò Fiorini a quattro minuti dal termine della prima frazione con un altro colpo di testa. Fiorini che, anni dopo, sarebbe passato alla storia per un gol, a pochi minuti dalla fine, contro il Vicenza, regalando così ad un’altra squadra gli spareggi per non andare in serie C.

Nella ripresa non accadde in pratica nulla e la paura la fece da padrona per tutti i 45 minuti. Poi alle 17.43 arrivò, liberatorio, il fischio dell’arbitro D’Elia che sancì una doppia irripetibile festa: uno Scudetto ed una salvezza.

Stasera, quasi trent’anni dopo quel giorno, Sebino Nela sarà in tribuna per commentare la partita: di certo per lui come per tutti coloro che c’erano quel pomeriggio a Marassi, Genoa – Roma non è, e non sarà mai, una partita come tutte le altre…

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.