Amarcord: Roma-Sampdoria 3-1 (2003-2004), lo spettacolo è all’Olimpico

Amarcord: Roma-Sampdoria 3-1 (2003-2004), lo spettacolo è all’Olimpico

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Campionato 2003-2004: l’ultima stagione con Fabio Capello in panchina, quella del secondo posto dietro il Milan. Alla 17a giornata la Roma, in testa alla classifica, si laureò campione d’inverno battendo 3-1 in casa la Sampdoria, per poi vanificare, però, il vantaggio sul Milan nel girone di ritorno. Quel 18 gennaio 2004, però, all’Olimpico andò in scena un grande spettacolo.

PRIMO TEMPO – Capello deve fronteggiare l’emergenza portieri (Lupatelli e Pelizzoli out) e schiera Carlo Zotti titolare con l’appena diciottenne Curci in panchina. Difesa a tre con Dellas, Panucci e Zebina, a centrocampo i centrali sono Emerson e Dacourt con Mancini e Lima sulle fasce. In attacco Totti e Cassano inventano alle spalle di Carew. La Sampdoria però passa subito in vantaggio con Bazzani, e la Roma è costretta ad inseguire la rimonta. Presto fatto, perché al 10′ Cassano pennella un cross perfetto per Carew che stacca di testa e batte l’ex Antonioli.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa la Roma, dopo aver rischiato il gol sulla traversa colpita da Flachi, opera il sorpasso: al quarto d’ora Mancini serve Totti in area con un cross, e il Capitano, dopo essersi inserito alla perfezione alle spalle di Sacchetti, di testa anticipa sul pallone il difensore blucerchiato e batte Antonioli sul secondo palo. Pochi minuti dopo arriva anche il 3-1: Totti parte da centrocampo e in velocità supera tutti gli avversari che tentano di fermarlo, poi a tu per tu con Antonioli inventa un tocco morbido beffardo per il portiere. Un capolavoro che suggella la vittoria. Con la Roma però non si può stare mai tranquilli ed ecco che Zotti, fino a quel momento decisivo su Diana e su Cristiano Doni, in uscita commette fallo e rischia l’espulsione, venendo però graziato. Inevitabile il calcio di rigore in favore della Samp, che può riaprire la partita. Dagli undici metri, però, Flachi si fa neutralizzare la conclusione da Zotti, bravissimo a volare alla propria destra per deviare in corner. Finisce così, con la Roma che gestisce il vantaggio con più tranquillità e, spettacolo nello spettacolo, con Carew che, al momento di lasciare il campo per Gaetano D’Agostino, si inchina di fronte a tutti i settori dello stadio.

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