Caro Lucho è calcio non futsal. Ma forse inizi a capirlo…

Caro Lucho è calcio non futsal. Ma forse inizi a capirlo…

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Siamo sinceri: all’annuncio delle formazioni iniziali un brivido gelido ci ha percorso la schiena. Fuori Heinze e José Angel, dentro Cassetti e Taddei. Ancora una volta Luis Enrique ha sorpreso tutti schierando l’ennesima formazione. Formazione che, ancora una volta, ha iniziato a tener palla ma a concludere poco. E soprattutto a tirare, da fuori area, ancora meno. La Roma, in molti casi, sembra una bellissima squadra di futsal: si parte dal portiere che comanda il gioco e poi si fanno tutta una serie di passaggi per entrare in porta col pallone. Peccato però che noi si parli di calcio ad undici e non a cinque. Questa considerazione la deve aver fatta anche il buon Lucho nell’intervallo, tant’è che la Roma nella ripresa è apparsa una squadra completamente diversa. Diversa perchè i suoi fuoriclasse, da Lamela a De Rossi a Pjanic, hanno iniziato a far girare la palla ed a provare a concludere. E’ stato però necessario l’ingresso di Bojan per sparigliare il mazzo.

La gara di Novara, oltre che ottima per i tre punti e per lavora sereni durante la sosta, dovrebbe aver dato alcune indicazioni al tecnico spagnolo. La prima riguarda il centrocampo. Con DDR e Gago intoccabili, il terzo non può che essere Miralem Pjanic che, nella posizione di interno, ha offerto una prestazione sontuosa. Solo quando il bosniaco è arretrato ed ha iniziato a smistare assist a destra ed a manca si è ammirata una Roma davvero spumeggiante. Altra considerazione. Lamela non può giocare da seconda punta e Bojan, in corsa, è assolutamente devastante. Elementi questi che dovrebbero portare il trainer asturiano a ragionare su come far giocare la compagine giallorossa da oggi in poi. Anche perchè la Roma ha cambiato volto alla gara quando ha iniziato a tirar da fuori mettendo in grossa difficoltà la formazione di Tesser.

Da questi tre punti, dai tiri da fuori, dalla classe di Bojan, Pjanic e Lamela che Luis Enrique deve ripartire per non fermarsi più. Perchè questo è un gruppo solido che, una volta trovata la quadratura del cerchio, potrebbe far male a chiunque. Ovviamente in attesa di veder in campo un signore con la maglia numero 10 che si chiama Francesco Totti. Allora poi si che ci verrà da ridere…

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