E’ sempre la stessa storia: punti persi contro le piccole, che possono costare cari alla fine della stagione (vedi la storia recente della Roma). I giallorossi, con il pareggio di oggi, hanno perso ben cinque punti sui sei disponibili contro il Brescia, squadra grintosa ma anche una delle formazioni peggiori della serie A, che dovrà faticare non poco per conquistare la salvezza. Insomma, per la Roma c’è sempre qualcuno che faccia le veci del Livorno, ora che i labronici sono in serie B. Questa volta, poi, il rimpianto è maggiore: per come è arrivato il pareggio ma anche per aver di fatto regalato un tempo agli avversari. Ranieri, lasciando Menez in panchina, ha proposto un tridente d’attacco inspiegabile, con Borriello decentrato rispetto a Totti, oltre a un centrocampo che poteva garantire solo quantità. Così, nel primo tempo il Brescia è anche libero di attaccare, con una Roma in affanno e senza idee in fase d’attacco. Nella ripresa la musica cambia, entra Menez e la Roma va, trovando il gol e colpendo due traverse (tiro impossibile di Vucinic e gran botta di Totti, su cui sembra caduta la “maledizione di Baggio”). Ma ecco che nel momento migliore della Roma il Brescia ridicolizza la fase difensiva giallorossa: il pressing sull’azione d’attacco dei lombardi è troppo attendista, poi succede che su un cross quasi innocuo Riise si fa beffare di testa da Eder, buon giocatore ma che certo non fa delle doti aeree il suo punto di forza. C’è da lavorare tanto, bisogna correre e pressare sempre l’avversario, se poi il risultato è che in casa non si riesca a battere un avversario molto inferiore come il Brescia. Chissà, magari la storia si ripete sempre allo stesso modo, e dopo una gara ridicola in casa contro una squadra da retrocessione, arriverà la grande prestazione in trasferta contro una delle maggiori forze del campionato…
