Una Roma che ci ha creduto fino all’ultimo è stata alla fine premiata. Il risultato però, a dirla tutta, non è poi così veritiero. La Roma aveva trovato un Udinese priva di Sanchez, giocatore rapidissimo e decisivo per unire il centrocampo col bomber Di Natale, e rallentata nella manovra dal peso di Denis, sostituto del cileno. Una gara quasi perfetta sotto il profilo tattico, anche se sullo 0-0 la Roma ha rischiato grosso sul tiro di Isla, libero di concludere in porta grazie a Riise, che come domenica scorsa contro la Juve non ha coperto la propria zona di competenza andando a fare quasi il centrale aggiunto. Sul rigore, cercato da Pizarro ma netto (continuate a parlare di rigori per la Roma, che godiamo ancora come ricci!), Totti ha rispolverato il cucchiaio e la squadra ha poi gestito il vantaggio con tranquillità. All’88’ appena scoccato però Burdisso non riesce a vincere di testa il duello con Corradi e Juan viene bruciato da Di Natale che fulmina un Doni non irresistibile. La difesa mostra sempre le sue pecche, e questa volta ci troviamo anche senza alternative. Sembra davvero finita quando l’Udinese trova anche il secondo gol dopo nemmeno due minuti, ma Damato inspiegabilmente annulla. Evidentemente la pochezza di questo arbitro non può davvero punire sempre e solo la Roma, che come una belva ferita ma indomita si riversa in avanti e all’ultimo istante trova il gol-vittoria, firmato ancora dall’eterno e unico Capitano. Ora bisogna continuare a vincere, crederci fino alla fine, perché arrivando a pari punti con Udinese e/o Lazio arriverebbe automaticamente la qualificazione ai preliminari di Champions grazie agli scontri diretti. C’è da salvare una stagione, in campionato e in Coppa Italia: bisogna ripartire da quanto di buono visto nella gestione Montella. Nella speranza che con Menez i problemi possano essere risolti, perché questa Roma avrebbe davvero bisogno del suo talento.
