Roma, i giochi sono fatti. Unicredit scelga il futuro migliore

Roma, i giochi sono fatti. Unicredit scelga il futuro migliore

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Le offerte vincolanti sono arrivate sul tavolo di Rothschild e nei prossimi giorni saranno vagliate nel consiglio di amministrazione di Unicredit e Italpetroli. La prima cosa che balza agli occhi è che le indiscrezioni che si sono susseguite negli ultimi mesi, dall’estate in poi, si sono mostrate veritiere. Sono 5 le offerte per rilevare il club romanista, due delle quali non soddisfano Unicredit, una in particolare è ritenuta “folkloristica” e “irrilevante”, quella del gruppo europeo. Alla fine tutti gli sforzi dell’advisor Rothschild per cercare un acquirente si concentrano nelle 3 offerte che in questi mesi hanno monopolizzato l’opinione pubblica e le pagine dei giornali: quella del fondo Aabar (ma alcuni non dicevano che era fuori dai giochi?), l’offerta di Giampaolo Angelucci e quella del gruppo americano capitanato da Thomas R. DiBenedetto.

Tra questi tre nomi, con ogni probabilità, uscirà il futuro proprietario della Roma. E’ inutile fare previsioni, anche se a quanto pare la preferenza della banca sembra pendere per Aabar, vista la partecipazione in Unicredit con il 4,99%, e per la cordata americana. L’offerta di Angelucci, oltre a non essere competitiva insieme alle altre due (circa 100 milioni di euro, con altri 100 per investimenti nel mercato), non è gradita alla piazza romana. C’è da dire che l’imprenditore romano può avere una mano dalla politica romana e, in questo senso, le parole di qualche giorno fa (con relative rettifiche) del sindaco Alemanno fanno pensare. Il padre di Angelucci è deputato del Pdl e il governo vedrebbe di buon occhio controllare anche l’As Roma. Ad essere sinceri, appare più una mossa propagandistica che altro, in perfetto stile Berlusconi.

La domanda che è lecita fare è se Unicredit potrà dire di no ad un suo socio, così come possa dire no ad un’eventuale partecipazione (circa il 30-40%) nel caso ci fosse la fumata bianca con la cordata Usa. La banca milanese vorrebbe avere ancora un rapporto di clientela con l’As Roma, probabilmente per rientrare pienamente del credito che si sta estinguendo nei confronti di Italpetroli. 120-130 milioni di euro dell’offerta americana, se le cifre fossero confermate, per il 67% del pacchetto azionario, sembrano pochini. E’ probabile che la banca, qualora ci fosse il sì nei confronti del gruppo americano, possa riaprire un altro credito nei loro confronti. In quel caso ci sarebbe spazio per l’investimento di alcuni imprenditori in quote di minoranza (Angelini o Parnasi), ma questo si deciderà solamente dopo il CdA di Italpetroli e Unicredit.

In fine dei contro quella di Aabar sembra la proposta più solida. L’offerta per la Roma è sicuramente la più alta, e con un piano di ricapitalizzazione adeguato potrebbe fare del club giallorosso tra i primi in Italia e in Europa. Il futuro della Roma sembra appena cominiciato.

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