Roma, stagione grottesca. Può essere ancora salvata

Roma, stagione grottesca. Può essere ancora salvata

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Gli inguaribili ottimisti potrebbero anche aspettare i risultati delle gare di domani, ma la Roma col k.o. contro il Palermo ha definitivamente salutato la Champions. Evidentemente, non la meritava. Una stagione così assurda e grottesca non poteva finire con un dignitoso quarto posto, e ora non resta che attendere le novità della dirigenza made in Boston.
Montella aveva schierato un buon undici titolare, con la squadra che, pur senza fare sfracelli, aveva avuto diverse occasioni da gol. Menez avrebbe dovuto concretizzare sia nel primo che nel secondo tempo, ma il gol letteralmente divorato da Vucinic toglierà il sonno ai più per diverso tempo. La difesa aveva retto bene per quasi tutto il primo tempo, anche se a ogni attacco del Palermo si rischiavano gli attacchi di panico. Loria, almeno fino alla debacle finale, se l’era anche cavata abbastanza bene. E ha giocato con la paura. Troppo sicuro di sé è stato invece Vucinic, così come Menez, in momenti determinanti. E abbiamo visto com’è andata a finire.
Un problema evidente della Roma è che non si riesce mai ad azzeccare il ritmo giusto di gioco in fase d’impostazione, e talvolta sono mancate idee chiare. Come quando, nella ripresa, durante una buona azione d’attacco Menez ha passato indietro il pallone e De Rossi, preso dalla foga di riguadagnare subito terreno in avanti ha sbagliato un appoggio scaturendo un contropiede del Palermo.
Ogni volta che questa squadra avrebbe dovuto accelerare con decisione in classifica si è arrestata. Senza riuscire a battere le “piccole” del campionato e perdendo anche nella maniera più assurda e tragica possibile, come oggi o contro la Juventus. La stagione può però ancora dare una consolazione: martedì c’è la semifinale di andata di Coppa Italia con l’Inter. Bisogna vincere la decima Coppa Italia. I giocatori ci devono assolutamente provare. Al di là del futuro, perché si gioca nel presente. Qualcuno già si sente lontano da Roma, o ha comunque un futuro incerto con l’arrivo della nuova proprietà. Resta il fatto che ci sono dei contratti da rispettare, con la giusta professionalità. Di esempi da seguire, comunque, ce ne sono, su tutti quell’Eroe che a 35 anni resta il fenomeno di sempre e corre più di calciatori molto più giovani di lui. Solo così si può salvare una stagione.

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