Storie di ordinaria follia al San Nicola

Storie di ordinaria follia al San Nicola

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La stagione dell’assurdo non finisce di regalare emozioni, questo è certo. E ora offre alla Roma concrete possibilità di acciuffare il quarto posto. C’è ben poco da commentare quello che è andato in scena al San Nicola: il Bari, già retrocesso (ma comunque volenteroso e deciso a onorare il campionato), affronta una delle formazioni più deludenti e discontinue di questa stagione. Per un tale “evento” viene designata una terna arbitrale, guidata da Russo di Nola (guarda un po’ chi si rivede!), capace di concedere un rigore più che dubbio alla Roma negandone uno solare, che sbaglia sia sul fuorigioco (inesistente) fischiato al Bari, sia sulla scenata di Masiello che ha portato all’espulsione di Perrotta.
Parliamoci chiaro: la Roma non ha fatto certo meglio della terna arbitrale: la squadra è apparsa un po’ contratta e priva di idee, con Menez che non è riuscito a mettere il suo genio al servizio dei compagni adattandosi agli schemi di Montella. E la difesa offre ancora una volta uno dei suoi svarioni nell’azione che porta al rigore per il Bari. La squadra però reagisce e trova il pareggio: nella precisa bordata del Capitano c’è tutta la grinta e la voglia di cui avrebbero bisogno molti altri elementi di questa rosa. La Roma però talvolta concede troppo spazio e sbaglia troppo spesso in fase d’impostazione, consentendo al Bari di penetrare nel fianco sinistro della difesa, lasciato scoperto da Riise, e di trovare nuovamente il vantaggio con il colpo di testa di Huseklepp su cross di Romero (che di fronte alla retroguardia giallorossa, oggi, sembravano Higuain e Cristiano Ronaldo). Montella tenta il tutto per tutto e mette dentro Borriello per Menez. Difficile capire come possano integrarsi i due col nuovo modulo, perché manca proprio il tempo per scoprirlo: inspiegabile il gesto di De Rossi, che rischia di vedere già finita la sua stagione (e forse è meglio così, Daniele ha bisogno di riposo mentale e fisico). Saltano gli schemi, Perrotta va a sostituire De Rossi in mediana, mentre Totti agisce intorno a Borriello supportato dagli esterni. La Roma ci prova, ma con l’inferiorità numerica è durissima. Il rigore generosamente concesso da Russo, con la conseguente espulsione, cambia tutto e la Roma prima pareggia, poi ottiene un nuovo penalty che il Capitano sbaglia calciando sul palo. I giallorossi rischiano tantissimo e ancora una volta vengono aiutati dalla fortuna: palo sulla deviazione di Juan a Doni battuto, traversa colpita da Ghezzal (l’idea e il gesto meritavano il gol) e, proprio al termine, in nove contro dieci per l’assurda espulsione di Perrotta, la deviazione decisiva di Rosi che si ritrova, quasi per caso, sulla traiettoria del pallone e regala i tre punti alla Roma. La fortuna ci ha largamente aiutato anche questa volta, e ci ha rimesso di fatto in corsa per la Champions. Cerchiamo di non vanificare tutto offrendo prestazioni preoccupanti come quella di oggi. Sabato prossimo all’Olimpico c’è una festa-scudetto da rimandare assolutamente.

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