A Roma è Primavera: 6-1 al Milan

A Roma è Primavera: 6-1 al Milan

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IL ROMANISTA – V. META – Dalle tribune cantano “ma che siete venuti a fa’?”, anche se forse la domanda più esatta sarebbe cosa andrà a fare la Roma a Milano tra due settimane: il 6-1 con cui una Roma esagerata umilia i rossoneri fa saltare il banco e rende la gara di ritorno poco più di una gita.

La seconda finale di Coppa consecutiva è molto più che a portata di mano. Baldini, che ha seguito l’intera partita dal tetto del Bernardini, ha di che essere soddisfatto, la Roma dei giovani e di Alberto De Rossi c’è e non lascia neanche le briciole. Che i giallorossi potessero battere nuovamente il Milan dopo l’1-0 firmato Montini dei quarti scudetto era un’ipotesi più che realistica, che potesse riuscirci rifilando alla squadra di Dolcetti il passivo più pesante della sua stagione era invece fuori dal pronostico. E invece la Roma ci riesce mandando a segno sei giocatori diversi: non solo i soliti Viviani e Caprari (il secondo riaggregato ai coetanei soltanto poche ore prima di scendere in campo), ma anche il centrale di difesa Carboni, Tallo, Nego – oltre il 90’ come sabato a Castellammare) e il fresco diciottenne Valerio Verre, alla prima rete nelle categoria. Una lezione di calcio che farà storia, con tutto che nel primo tempo il Milan non era stato certo a guardare, ma ha finito per pagare gli errori sotto porta del figlio d’arte Simone Andrea Ganz.

Senza i due centrali titolari Orchi e Barba, reduci da una brutta influenza, De Rossi conferma titolare Carboni, mentre accanto a lui va il ’95 Romagnoli. In regia Viviani si riprende maglia numero sei e fascia di capitano accanto a Verre, mentre all’ala destra si vede per l’ultima volta Gianluca Caprari, in partenza per Pescara ma non prima di essersi regalato ancora un gol in giallorosso. Proprio dal numero sette arrivano i primi pericoli per Piscitelli, salvato da una chiusura di Guzzo che mette in angolo un tiro-cross di Caprari. Risponde il Milan con Carmona, che salta due avversari prima di servire una gran palla all’altro figlio d’arte, Giammario Comi, destro di prima intenzione e gran risposta di Pigliacelli. (…) Il Milan avrebbe subito l’occasione di pareggiare, ma Ganz riesce a sbagliare un gol fatto sparando alto solo davanti a Pigliacelli, così la Roma ne approfitta e trova il raddoppio: Ciciretti vede l’inserimento di Sabelli e lo serve in area, lui ha il tempo di controllare e cadendo riesce a servire indietro Tallo, piatto destro e palla in rete.

Dolcetti corre ai ripari inserendo Calvano (alla prima stagionale dopo l’intervento alla spalla) per un Lora non pervenuto, ma i risultati non arrivano anche perché dopo l’intervallo comincia un’altra partita, in cui il Milan fa la figura dello sparring partner. Al 7’ Piscitella salta Innocenti, rientra sul destro e conclude fuori di pochissimo, all’11’ uno straordinario Sabelli mette in mezzo l’ennesimo cross prolungato da Tallo, palla a Caprari, stop e sinistro di controbalzo: 3-0. Passano tre minuti e Viviani lascia partire un sinistro dal limite che fulmina Piscitelli sul secondo palo, talmente perfetto che il portiere vede la palla solo quando rimbalza giù dopo essere finita in rete. Il Milan riesce a respirare solo al 21’, quando l’arbitro concede il rigore per un fallo di mano di Sabelli, dal dischetto Comi non sbaglia, ma il nuovo vantaggio è solo questione di minuti. (…)

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