Viviani: “Ripartire dalla ripresa”

Viviani: “Ripartire dalla ripresa”

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IL ROMANISTA – V. META – Dalla Juve alla Juve. L’ultima volta che aveva affrontato i bianconeri, Federico Viviani l’aveva fatto la sera del suo esordio in Serie A, il 12 dicembre. All’Olimpico era stato l’unico a lasciare il campo imbattuto, allo Stadio dei Pini si mangia le mani mentre guarda Rubin sollevare la Coppa Carnevale al posto suo. Perdere non gli è mai piaciuto, meno ancora adesso che era tornato in Primavera per dare una mano ai compagni nelle partite più difficili del torneo: «E’ che non siamo stati abbastanza cinici sotto porta – spiega con l’aria di chi sta ancora masticando amaro -. Nel secondo tempo la Juve raramente è riuscita a superare la metà campo, dovevamo sfruttare meglio le occasioni che abbiamo avuto. Niente, adesso resta solo tanto rammarico».

Il capitano prova a guardare avanti, alla possibile rivincita in finale di Coppa Italia, Fiorentina permettendo: «Potrebbe essere il modo per riscattare tante cose, a cominciare dalla finale persa dell’anno scorso, quando avevo pure segnato. È questo ciò a cui dobbiamo puntare adesso: capire che cosa abbiamo sbagliato e batterli non appena ne avremo l’occasione». La differenza fra primo e secondo tempo si è vista fin dalle prime battute della ripresa, quando la Roma è rientrata in campo con tutt’altro piglio, a dispetto della fatica per l’estenuante semifinale con la Fiorentina: «Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che non era finita. Nel primo tempo eravamo scesi in campo senza la giusta convinzione, credo, forse anche per via del campo pesante che ci rendeva molto difficile giocare nel modo in cui siamo abituati. Era già successo l’anno scorso negli ottavi, quando siamo usciti ai rigori su quel campo pesante e con tutto quel vento: avevamo detto che non si poteva giocare, non è così. Se vogliamo fare questo lavoro, bisogna che impariamo a giocare anche su campi non perfetti. La Juve è riuscita ad abituarsi prima e meglio di noi. Dobbiamo migliorare, lo sappiamo: ci resta il rammarico, ma anche la consapevolezza di aver giocato un buon secondo tempo e di essere rimasti in partita fino all’ultimo. Quando abbiamo fatto il nostro gioco, si è vista la differenza. Ripartiamo dal secondo tempo di oggi».

Domani tornerà con la prima squadra, e forse sarà quello il modo migliore per smaltire una delusione ancora troppo cocente: «Non dovevamo regalare il primo tempo in quel modo – dice scuotendo la testa -. Loro avevano più fisico, ma avremmo dovuto comunque giocare in modo diverso cercando di tenere la palla a terra. È come se fossimo entrati in campo poco convinti: non dovevamo snaturare il nostro modo di stare in campo, tanto più che quando siamo riusciti a giocare come sappiamo, abbiamo rischiato di pareggiare. Il 2-2 ci poteva stare per quello che si è visto nella ripresa. Peccato, ci tenevamo moltissimo a questa finale, soprattutto perché erano tanti anni che la Roma non riusciva a vincere il Viareggio»

 

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