Ünder: “Felice di essere alla Roma. Dybala turco? No, sono Ünder”. Monchi:...

Ünder: “Felice di essere alla Roma. Dybala turco? No, sono Ünder”. Monchi: “Lo volevano in Premier. Mor non ci interessa” (FOTO)

SHARE

Altra presentazione di un nuovo arrivato in casa Roma. Dopo aver salutato ieri il ritorno di Lorenzo Pellegrini, oggi nella sala stampa del “Fulvio Bernardini” è il turno di Cengiz Ünder, giovane esterno d’attacco turco arrivato in questa sessione di mercato dal Medipol Basaksehir. Come sempre presente anche il ds giallorosso Monchi. Queste le parole del calciatore:

Monchi: “Buongiorno. Probabilmente di tutti i calciatori arrivati in questo mercato Ünder è il meno conosciuto ma per me ha rappresentato una sfida importante avere qui un calciatore corteggiato da tutti i club. E’ qui grazie al suo desiderio di venire qui e al presidente Pallotta che ha accettato di fare uno sforzo per farlo arrivare, sono molto contento perché ritengo di aver preso un calciatore molto utile per il presente e per il futuro”.

 

Cosa ti attrae e cosa ti spaventa di più del calcio italiano?

“Io vengo da una Lega simile a quella italiana, si gioca forte anche li. Quando è arrivata l’occasione di venire alla Roma ho accettato subito, mi adatterò al vostro calcio e non credo di avere problemi in futuro”.

Per Monchi: Qual è l processo che porta a scegliere un talento così giovane?

“Poco conosciuto per i tifosi e per voi, ma è un giocatore che ha già giocato con la Turchia e con la squadra rivelazione del campionato turco, me lo avevano segnalato e io lo conoscevo. Quando sono arrivato era già stato visionato dalla Roma che ha un gruppo di scouting fantastico, ecco che quando insieme al mister abbiamo individuato il ruolo da rinforzare con un mancino che gioca a destra abbiamo pensato subito a lui”.

Dopo due settimane le tue impressioni sulla squadra?

“Sono arrivato il giorno del mio compleanno e mi hanno accolto benissimo. Non parlando l’italiano avrò qualche disagio ma ho già iniziato a prendere lezioni e conto di impararlo subito”.

Per Monchi: Da quanto tempo lo seguiva? E’ stato difficile prenderlo?

“Il tempo nel calcio è sempre poco, ma noi in lui abbiamo fiducia e lo aspetteremo ma al di la di quelle che sono le sue qualità sportive dobbiamo considerare quelle umane. E’ un ragazzo intelligente e lo apprezziamo molto. Concorrenza c’è stata, è un giovane interessante e ha attirato la concorrenza di top club della Premier League. Aveva 19 anni, ora ne ha 20 (ride n.d.r)”

Ti senti pronto per fare il titolare da subito? Cosa pensi quando dicono che sei il Dybala turco?

“Mi sento molto pronto, credo di aver dimostrato in Turchia di esserlo giocando un anno da titolare e facendo sette gol. Per il momento mi sento molto pronto ma vedremo a lungo andare le mie prestazioni, abbiamo avuto un bel periodo negli Stati Uniti e ho segnato anche un gol nel torneo. Anche in Turchia mi paragonavano a Dybala perché fisicamente ci somigliamo ma io sono Cengiz Ünder e vorrei che mi ricordaste così in futuro”.

Per Monchi: Che idea si è fatto dell’operazione Neymar?

“Un po’ di paura, non so dove andremo a finire. Non voglio pensare che stiamo costruendo una bolla che poi possa esplodere tipo quella immobiliare che poi ha fatto esplodere il mercato mondiale. Non voglio comprare calciatori così costosi, se sono legali o meno certe operazioni consta a me giudicarlo, ma l’economia extra calcistica ci dimostra che tante persone fanno fatica a vivere la vita di tutti i giorni e noi che dovremmo essere lo specchio della società non riusciamo a dare il buon esempio”.

Hai incontrato a Trigoria Totti. Cosa vi siete detti? Che impressione fa arrivare alla Roma l’anno dopo che lui ha smesso?

“L’ho conosciuto al mio secondo giorno qui, poi l’ho visto almeno dieci volte, vedevo i suoi video perché tifavo per lui. Mi è dispiaciuto abbia lasciato il calcio, avrei voluto giocare con lui per imparare molte cose, peccato non sia successo”.

Come ti trovi con Di Francesco visto che non potete comunicare direttamente? Nella Nazionale turca Lucescu è il nuovo CT, credi ti convocherà?

“Non vorrei parlare della Nazionale, conosco bene Lucescu per aver giocato per lui, ma non saprei dire altro. Spero di essere chiamato perché fa piacere. Con Di Francesco ci capiamo a gesti, non ci parliamo ma riusciamo a capirci. Come già ho detto prima sto prendendo lezioni di italiano e a breve saprò parlare italiano, credo”.

Per Monchi: Tante voci su Emre Mor. C’è qualcosa di concreto?

“Già ieri me lo avevano chiesto, ma per evitare che mi si continui a chiedere dico che la Roma non ha alcun interesse su Emre Mor, abbiamo Ünder e siamo contenti così”.

Quali sono le differenze tra il calcio turco e quello italiano?

“Qui ci sono le doppie sedute e in Turchia non si fa mai. Siamo molto in palestra e sono molto impegnato da questo punto di vista mentre da noi non si usa ma è una cosa che mi fa piacere, c’è molta più disciplina”.

Per Monchi: Ha fatti vedere a Totti una cassetta di Ünder?

“No, non gliene ho parlato, ma lui mi ha chiesto che tipo di calciatore fosse anche se non era a Trigoria per quello. Quando si sono incontrati però Francesco ha mostrato tutta la sua umanità fermandosi per una foto che Cengiz ha apprezzato tantissimo. Ha dimostrato ancora una volta la sua grandezza”.

C’è stato un momento in cui in Italia il calcio turco è stato importante, poi non più. Hai parlato con qualcuno prima di accettare la Roma?

“Si ho parlato con Emre Belozoglu, a cui tengo tantissimo, che mi ha detto che il calcio italiano è molto duro ma lui è un centrocampista mentre io gioco a destra, quindi essendo durevoli diversi ci saranno differenze”.

Per Monchi: Il Milan ha giocato davanti a più di sessantamila persone. Come si può fare per riportatele allo stadio anche a Roma?

“Sono stato tre volte allo stadio dal mio arrivo a Roma e in due occasioni, contro Juve e Genoa, non credo si sia andati molto lontani da questi numeri. Non è mia ambizione quella di avere sessantacinquemila tifosi allo stadio, il mio obiettivo è vincere con la Roma. I tifosi sono abbastanza intelligenti da non legare la loro presenza allo stadio in base ai nuovi acquisti perché abbiamo già tanti giocatori che possono attirarli in tribuna”.

Anche Ucan ha giocato con la Roma. Ci hai parlato?

“Certo che ho parlato con lui, abbiamo anche lo stesso agente quindi ci conosciamo bene. Lui è stato sfortunato per via di alcuni infortuni ha giocato poco. Mi ha detto che mi adatterò presto, avendo problemi di lingua i miei compagni mi aiuteranno molto. Il mio obiettivo è restare qui per ottenere successi, non userò la Roma come scala per arrivare a club più importanti. Voglio essere un calciatore che piace ai tifosi romanisti e ai dirigenti, questo è il mio obiettivo”.

Qui in Italia troverai campi molto caldi. Senti di avere la personalità o devi migliorare?

“Prima di venire mi sono informato dell’ambiente che mi aspettava. I cibi sono molto simili a quelli che mangiamo in Turchia, non ho avuto problemi e non ho trovato nessuna situazione caotica. Vogliono fare amicizia con me e non ho avuto problemi”.

Che effetto le farà tornare a Siviglia per il “Trofeo Puerta”?

“In 29 anni è la prima volta che torno li con un’altra squadra che non sia il Siviglia. Ad oggi non posso dirti le mie sensazioni ma senz’altro sarà difficile gestirle, soprattutto per una persona come me che si commuove facilmente e che piange. Il Trofeo Puerta è un giorno molto particolare per tutti i tifosi del Siviglia, per tutto quello che ha significato. Sensazioni difficili da gestire ma una bella soddisfazione recarsi nella mia città con la mia attuale squadra che è la Roma”.

 

 

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.